Il nuovo autoritarismo

In questi ultimi mesi si è visto di tutto in fatto di violazioni dell’art. 21 sulla libertà d’espressione. Lo sappiamo bene noi a Bologna, quando il sindaco PD, Matteo Lepore, ha esercitato pressioni indebite definibile censura, sulle attività di ben due case di quartiere: Villa Paradiso e la Casa della Pace, con il divieto a proiettare due film definiti “putiniani”. In particolare PD e +Europa sono stati molto attivi in questa attività censoria che va ben oltre la diffamazione, poiché dare del putiniano a destra e a manca a chiunque voglia accedere a fonti informative che non siano quella ufficiali è lo “sport ufficiale” di chi ha sposato la linea guerrafondaia della NATO e della classe dirigente ucraina, che sta usando la popolazione come carne da macello per reggere la pacca fino alle presidenziali USA e oltre, mantenendo un regime banderista, dunque filo-nazista, che ha soppresso i più elememtari diritti politici, religiosi e civili.

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L’Occidente canaglia contro tutti

Ormai è sempre più chiaro che il conflitto è mondiale, ancora a pezzi, ma si sta andando velocemente a un’estensione. Nicolai Lilin preannuncia un attacco NATO in Transnistria, mentre il delirio autodistruttivo degli euroburocrati al servizio della Casa Bianca prosegue riguardo il fronte ucraino.
Siamo in guerra, lo sono tutte le redazioni dei media occidentali, impegnate insieme ai governi a farci credere che vogliono la pace, che chiedono a Israele di fermarsi, ma in realtà nascondono il piano vero di un imperialismo unipolare circondato dalla maggioranza della popolazione mondiale che vuole pace, uguaglianza tra le nazioni, che chiede basta colonizzazione, predazione, sfruttamento. E’ il suprematismo di secoli, bellezza!

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Sul rivolgimento mondiale che sta avvenendo

Ormai persino le pietre sanno che milioni di persone di origini e religione ebraica sono contro il sionismo.
Questo è un aspetto della rivoluzione sociale mondiale che sta investendo l’Occidente collettivo. E la censura, le fake news, tutto l’armamentario di propaganda goebbelsiana, la potente nazi-hasbara, non possono fermare questo processo culturale e politico di vasta portata. E prima o poi anche una certa indifferenza diffusa, sulla quale contano le élite imperialiste sanguinarie, crollerà. Perché lo sappiamo bene dall’esperienza del ’68: quando un’onda si propaga a tsunami avvengono forti cambiamenti.
L’altro aspetto che caratterizza lo scontro mondiale in atto è tra unipolarismo atlantista genocidario, bellicista e golpista e il multipolarismo.

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Questione più attuale di ieri

Parole ancora molto attuali. Anzi, oggi più attuali di ieri. Mentre ci impediscono di dare notizie e dire le nostre opinioni in merito alla guerra imperialista e al genocidio nazi-sionista in Palestina, la loro libertà di parola organizza la guerra e il genocidio, impone il loro ordine senso, la loro semantica, i loro luoghi comuni, il linguaggio e le iconografie del pensiero prevenuto che sta alla base dell’analfabetismo funzionale di massa.

 

Cosa aspettiamo? I tempi per una nuova sinistra sono maturi…

Dopo decenni di inciuci italici tra i piccoli soggetti della sinistra radicale, dopo il fallimento del Noveau Front Populaire in Francia, nonostante la vittoria elettorale (Melenchon non aveva fatto i conti con massoni ben più potenti i golpismo permanente di Davos…) e nell’era di una sinistra liberale che da Blair in poi ha assunto il ruolo internazionale di massima espressione del suprematismo atlantista, finalmente una nuova sinistra dalla Germania: il BSW di Sahra Wagenknecht.

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I fronti popolari che servono alla guerra della NATO

Ci ho pensato molto a pubblicare questo mio contributo, perché so che quanto sta per accadere in Italia, in Francia, un po’ in tutta Europa, come conseguenza delle elezioni europee, vedrà coinvolti il fior fiore di compagni, antifascisti sinceri, che a causa di gruppi dirigenti miopi se non peggio, finiranno nella tonnara preparata ad arte da chi lavora ormai da decenni su “rivoluzioni colorate”, sussunzione di tematiche storicamente proprie di una sinistra dei diritti, con il tridente fondazioni, ong e servizi di intelligence. Non è dietrologia: certe operazioni politiche non nascono per caso. Ma procediamo con ordine.

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Questioni ideologiche

Riporto questo articolo di Xi Jinping uscito ieri sul L’Antiplomatico, che conferma quanto ho avuto modo di analizzare in un mio controbuto apparso si Carmilla e ripreso da Sinistrainrete poche settimane or sono.

Non starò a ripetermi in queste sede e in estrema sintesi, mi limito a ribadire che quello cinese non è socialismo, ma nell’ambito di un processo internazionale multipolare occorre sostenere tutte le forze e i paesi che vanno in quella direzione e che di fatto contribuiscono al declino storico e generale dell’imperialismo atlantista, USA e suoi vassalli, punto.

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Per la Resistenza

Sindaci del PD che proibiscono film prodotti in Russia, episodi di russofobia da parte di istituzioni di vario genere, Pina Picerno, PD, vicepresidente del Parlamento Europeo che chiede alla Commissione Europea e al Consiglio dell’Unione Europea di inserire il writer napoletano Jorit nella lista delle persone sottoposte a sanzioni, sono solo alcuni esempi del clima che il nostro, come altri paesi atlantisti, respira in un’escalation ossessiva e fanatica propria delle borghesie nazionaliste (in questo caso europeiste) che si preparano alla guerra.

La propaganda e la censura di guerra sono una realtà, in stretta relazione con l’andamento della guerra in Ucraina, nella realtà dei fatti condotta dalla NATO, ma dove gli apparati militari ucraini, pur riforniti di armi dall’Occidente atlantista e supportati da esperti, mercenari, tecnici e dispositivi altamente tecnologici NATO, non riescono tuttavia a reggere l’impari confronto militare con la Federazione Russa.

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Canti pisani…

In queste ore tutti si sono scandalizzati per i pestaggi a Pisa a opera della polizia di ragazzini delle medie superiori inermi, con le braccia alzate. Come se l’Italia non avesse una storia ben consolidata di violenze poliziesche, in cui gli sbirri d’ogni corpo i sono distinti per ammazzati nelle piazze durante le manifestazioni della sinistra sin dal dopoguerra.

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Strangelove a Fort Alamo

In questi giorni mi viene in mente il ritornello del soundtrack finale di Strangelove di Stanley Kubrick, quando il capitano cowboy si lancia dal B52 a cavallo della bomba atomica.

Mai titolo fu più calzante di questo lp sui film di guerra americani: “Hollywood goes to war” e Kubrick lo sapeva bene. Lo sappiamo pure noi che su un film di fiction abbiamo subìto l’attacco dei war boys american and ucrainian per Il Testimone (1), un film di fiction. Solo il grande ufficio stampa del sogno americano che è la guerra dei “buoni” è depositario della narrazione unica: da “Patton”, “Il grande uno rosso” a “Salvate il soldato Ryan”, passnado per “Rambo” nei suoi molteplici sequel.

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