Sul rivolgimento mondiale che sta avvenendo
Questione più attuale di ieri
Parole ancora molto attuali. Anzi, oggi più attuali di ieri. Mentre ci impediscono di dare notizie e dire le nostre opinioni in merito alla guerra imperialista e al genocidio nazi-sionista in Palestina, la loro libertà di parola organizza la guerra e il genocidio, impone il loro ordine senso, la loro semantica, i loro luoghi comuni, il linguaggio e le iconografie del pensiero prevenuto che sta alla base dell’analfabetismo funzionale di massa.
Cosa aspettiamo? I tempi per una nuova sinistra sono maturi…
Dopo decenni di inciuci italici tra i piccoli soggetti della sinistra radicale, dopo il fallimento del Noveau Front Populaire in Francia, nonostante la vittoria elettorale (Melenchon non aveva fatto i conti con massoni ben più potenti i golpismo permanente di Davos…) e nell’era di una sinistra liberale che da Blair in poi ha assunto il ruolo internazionale di massima espressione del suprematismo atlantista, finalmente una nuova sinistra dalla Germania: il BSW di Sahra Wagenknecht.
Leggi tuttoCosa aspettiamo? I tempi per una nuova sinistra sono maturi…
I fronti popolari che servono alla guerra della NATO
Ci ho pensato molto a pubblicare questo mio contributo, perché so che quanto sta per accadere in Italia, in Francia, un po’ in tutta Europa, come conseguenza delle elezioni europee, vedrà coinvolti il fior fiore di compagni, antifascisti sinceri, che a causa di gruppi dirigenti miopi se non peggio, finiranno nella tonnara preparata ad arte da chi lavora ormai da decenni su “rivoluzioni colorate”, sussunzione di tematiche storicamente proprie di una sinistra dei diritti, con il tridente fondazioni, ong e servizi di intelligence. Non è dietrologia: certe operazioni politiche non nascono per caso. Ma procediamo con ordine.
Leggi tuttoI fronti popolari che servono alla guerra della NATO
Questioni ideologiche
Riporto questo articolo di Xi Jinping uscito ieri sul L’Antiplomatico, che conferma quanto ho avuto modo di analizzare in un mio controbuto apparso si Carmilla e ripreso da Sinistrainrete poche settimane or sono.
Non starò a ripetermi in queste sede e in estrema sintesi, mi limito a ribadire che quello cinese non è socialismo, ma nell’ambito di un processo internazionale multipolare occorre sostenere tutte le forze e i paesi che vanno in quella direzione e che di fatto contribuiscono al declino storico e generale dell’imperialismo atlantista, USA e suoi vassalli, punto.
Per la Resistenza
Sindaci del PD che proibiscono film prodotti in Russia, episodi di russofobia da parte di istituzioni di vario genere, Pina Picerno, PD, vicepresidente del Parlamento Europeo che chiede alla Commissione Europea e al Consiglio dell’Unione Europea di inserire il writer napoletano Jorit nella lista delle persone sottoposte a sanzioni, sono solo alcuni esempi del clima che il nostro, come altri paesi atlantisti, respira in un’escalation ossessiva e fanatica propria delle borghesie nazionaliste (in questo caso europeiste) che si preparano alla guerra.
La propaganda e la censura di guerra sono una realtà, in stretta relazione con l’andamento della guerra in Ucraina, nella realtà dei fatti condotta dalla NATO, ma dove gli apparati militari ucraini, pur riforniti di armi dall’Occidente atlantista e supportati da esperti, mercenari, tecnici e dispositivi altamente tecnologici NATO, non riescono tuttavia a reggere l’impari confronto militare con la Federazione Russa.
Canti pisani…
In queste ore tutti si sono scandalizzati per i pestaggi a Pisa a opera della polizia di ragazzini delle medie superiori inermi, con le braccia alzate. Come se l’Italia non avesse una storia ben consolidata di violenze poliziesche, in cui gli sbirri d’ogni corpo i sono distinti per ammazzati nelle piazze durante le manifestazioni della sinistra sin dal dopoguerra.
Strangelove a Fort Alamo
In questi giorni mi viene in mente il ritornello del soundtrack finale di Strangelove di Stanley Kubrick, quando il capitano cowboy si lancia dal B52 a cavallo della bomba atomica.
Mai titolo fu più calzante di questo lp sui film di guerra americani: “Hollywood goes to war” e Kubrick lo sapeva bene. Lo sappiamo pure noi che su un film di fiction abbiamo subìto l’attacco dei war boys american and ucrainian per Il Testimone (1), un film di fiction. Solo il grande ufficio stampa del sogno americano che è la guerra dei “buoni” è depositario della narrazione unica: da “Patton”, “Il grande uno rosso” a “Salvate il soldato Ryan”, passnado per “Rambo” nei suoi molteplici sequel.
Palestina, laboratorio dell’oppressione anche nelle metropoli imperialiste
Leggi tuttoPalestina, laboratorio dell’oppressione anche nelle metropoli imperialiste