11/09… 1973

11/09… 1973

Il Cile di Salvador Allende e di Unidad Popular, l’allenza delle forze di sinistra, aveva un governo popolare e socialista che stava avviando cambamenti importanti nella vita dei cittadini cileni, mettendo al centro loro e non i profitti dei pescecani di Wall Street.

Gli USA di tutti presidenti fin qui avuti nel corso di tutti questi decenni e ancor prima ha avuto al potere dei comitati d’affari criminali, delle lobby, della finanza e delle multinazionali che considera da sempre l’America Latina (ma direi l’intero pianeta) come il cortile di casa, tra golpe, terrorismi e guerre per procura.

Dietro il golpe in Cile del 1973 c’era la CIA, il braccio criminale delle multinazionali e della finanza USA. È per questo che oggi per me, 11 settembre, è la giornata del ricordo della decina di migliaia di vittime e oppositori torturati e assassinati dalla giunta criminale e fascista di Pinochet. Non me ne vogliano coloro che celebrano l’11 settembre 2001 degli attacchi dei false flag eterodiretti dall’intelligence staunitense. Mi addolorano anche queste vittime civili. Morte anche loro per causa di criminali, ma in questo caso loro stessi connazionali, coloro che dovevano tutelare i cittadini statunitensi e che invece hanno provocato questa immane tragedia per dare il via con Bush Jr a una strategia di guerra, di aggressione e terrorismo che vediamo anche oggi in numerose aree del pianeta: dal Medio Oriente al Nord Africa, al Venezuela e all’America latina stessa. Ma gli USA sono gli aggressori di sempre, lo stato canaglia per eccellenza, pari solo a Israele. I cileni stavano tentando una strada nuova, di giustizia verso l’uguaglianza sociale e per questo pericolosa per i grandi sfruttatori e speculatori nordamericani e del mondo.

Ecco perché per me l’11 settembre è quello del 1973 e non quello del 2001, perché è quello dei tanti desaparecidos e assassinati, perché è quello del presidente democratico che fino all’ultimo ha difeso la democrazia socialista del popolo cileno nel palazzo presidenziale della Moneda a Santiago.

Hasta la victoria siempre!