Milioni di caduti in battaglia e nei campi di sterminio nazisti sono stati cancellati dalla storia, l’Armata Rossa con il suo tributo di lotta e di sangue contro il nazismo è stata gettata nell’oblio con un solo colpo di spugna, con un semplice voto di un branco di mentecatti che siede al Parlamento Europeo.
Infatti, il 19 settembre il Parlamento Europeo ha approvato con 535 voti a favore, 66 contro e 52 astenuti la mozione di condanna dell’uso dei simboli del comunismo, chiedendo la rimozione dei monumenti che in molti paesi europei celebrano la liberazione avvenuta ad opera dell’Armata Rossa ed equiparando il comunismo al nazifascismo.
Tra questi mentecatti ci sono gli europarlamentari del PD.
Da oggi, fuori dal campo dei valori accettati in Europa ci sono tutti i partigiani comunisti europei, i Maquis francesi come le nostre Brigate Garibaldi che hanno combattuto contro i nazifascisti, i partiti comunisti che sono stati il nerbo dei movimenti operai per tutto il Novecento, i movimenti antimperialisti dal VietNam di Ho chi minh all’Angola e a Cuba del Che e di Fidel, dal Cile di Allende con Corvalan ed Enríquez al ’68 del maggio francese.
Certo, occorre lasciar spazio all’unica ideologia ammessa e praticata in questa fogna d’Europa: quella dei mercati.
Un sistema politico che rimuove e nega la sua storia, il suo passato, non ha futuro. Non hanno futuro gli euroburocrati sempre più sordi alle sofferenze dei popoli europei causate dalle loro politiche e dai loro trattati di macelleria sociale. Non hanno futuro i loro esecutori politici e gestori di destra come di sinistra, sempre più proni ai diktat dei “mercati”, della turbofinanza, delle burocrazie e dei gruppi di potere nazionale e sovranazionale.
Certo, d’ora in poi sarà più difficile sventolare una bandiera rossa con falce e martello e disturbare gli affari di questi infami e dei loro servi nelle istituzioni.
Ma noi lo faremo lo stesso, finché non li avremo spazzati via. Finché non avremo affermato un mondo di giustizia sociale e il Socialismo sulle barbarie di sfruttamento, oppressione e guerra del capitalismo.
Il futuro è nostro.