Emergenzialismo e antagonismo

Emergenzialismo e antagonismo

Paragone e De Magistris…
La lotta di Cospito e di tutti coloro che si battono contro il 41bis ha evidenziato trasversalmente la differenza tra chi si batte contro tutte le “emergenze”, contro la legislazione speciale e, in ultima analisi, contro la fascistizzazione dello stato e della società in generale e chi si muove invece nel sottobosco dell’autoritarismo riconoscendone alcune pratiche.

Scrive Alessandro C.: «Il 41bis va abolito perché anticostituzionale non perché lo chiedono gli anarchici. E anticostituzionale lo è indipendentemente dal soggetto a cui lo applichi. Questo concetto bisogna chiarirlo e ribadirlo, sia a coloro che fino a qualche mese fa lo hanno applicato dai banchi della maggioranza, anche verso Cospito, mentre oggi fanno a gara per andare a fargli visita in carcere, davanti alle telecamere dei tg; sia ai tanti compagnucci favorevoli fino a ieri alla repressione governativa contro i “disobbedienti dello stato fascio pandemico”, che faceva carta straccia dello stato di diritto, e che oggi girano in corteo riscoprendo improvvisamente il “volto autoritario del potere”.»
Dopo il movimento contro le restrizioni da Covid e il suo l’obbligo vaccinale, alcune delle anime stesse di questo movimento circoscrivono la protesta contro l’emergenzialismo al solo aspetto sanitario, o al massimo associandolo alle logiche autoritarie sul terreno della guerra. E’ il caso di Paragone, che già durante la campagna elettorale apriva ai fascisti di Casapound e oggi inneggia al 41bis dando del criminale a Cospito esattamente come lo fa De Magistris dall’altro versante, quello di una sinistra radicale che in teoria avrebbe fatto della lotta contro la legislazione speciale un terreno di scontro sociale e di solidarietà contro tutti gli antagonisti colpiti dalla repressione (tranne quelli no greeen pass… guarda caso), No Tav, No Tap, No Muos, occupanti di spazi e abitazioni, ecc., ma che poi si ritrova a capo della coalizione Unione Popolare un personaggio come De Magistris che difende il 41 bis e quindi buona parte della legislazione di emergenza.
Ma che dire allora di Ingroia e e di Fulvio Grimaldi, che fanno il medesimo discorso e sono ambedue interni a Democrazia Sovrana e Popolare?
La tesi di tutti questi ex magistrati prestati alla politica e reporter di guerra vari è che il 41 va bene per i boss mafiosi e non per gli anarchici, che però sarebbero delinquenti. Semmai il 41 bis andrebbe rivisto nei suoi aspetti lesivi della persona reclusa. Simili posizioni avrebbero dato il voltastomaco a qualsiasi militante degli anni ’70, a chiunque si è battuto contro l’art.90,, la legge Gozzini, ma ggi non leggo prese di posizioni contro le sparate liberticide dell’ex capolista di Unione Popolare. Qualcuno attende evidentemente che la questione torni a essere sotto tono, praticamente la tattica degli struzzi.
Ma sulla questione 41bis va fatta chiarezza proprio perché da una parte esiste un’anima rivoluzionaria e libertaria anche nell’antagonismo più “classico”, nonostante che buona parte di esso la tattica degli struzzi abbia iniziato ad adottarla tre anni fa con la pandemia e dall’altra una forte spinta critica anti-autoritaria nata con le lotte anti-GP e obbligo vaccinale da covid.
E i comunisti devono tornar buoni proprio ora, e se non ora quando? Buoni nel contrastare ogni miopia e collusione che va a vantaggio del potere capitalistico e dei suoi piani di controllo sociale e di una società sempre più repressiva e su sempre più terreni: dalla sanità alla guerra, dal carcere al controllo sociale e repressione dei movimenti.
Per quanto riguarda Unione Popolare e il suo fallimento elettorale, le esternazioni di De Magistris, ma quel che è peggio, il silenzio di chi avrebbe molto da dire ma fa il pesce in barile, la sua deriva è piuttosto chiara ormai e ne sancisce la fine politica.
Infatti, la questione del 41bis e la vicenda Cospito potranno anche sembrare un’arma di distrazione di massa per questioni piuttosto rilevanti in questa fase politica, ma portarsi in pancia dei sostenitori dell’azione giudiziaria emergenziale è la rovina di qualsiasi spinta e organizzazione antagonista e anticapitalista. E non solo per un fatto di giustizia borghese sempre a senso unico, bensì perché ogni misura emergenziale verrà sempre usata immancabilmente contro l’antagonismo stesso, perché caro De Magistris, lo stato non è cosa neutra, ma strumento ed espressione del dominio di classe sul proletariato e le classi popolari subalterne in genere. E questo nodo, che sappiamo va affrontato non in modo dottrinario, resta comunque lo spartiacque tra chi esalta lo stato stesso in quanto tale e chi lotta dentro e fuori le istituzioni per un contropotere popolare e di classe, per abbattere lo stato e costruire un “ordine nuovo”, un potere costituente dei consigli, un ribaltamento dei rapporti di potere e di forza vigenti. Se non si capisce questo il mezzo diventa il fine, la tattica diviene l’unico orizzonte possibile in un quadro di compatibilità e di conciliazione sociale.
Il 41 bis va nella direzione dell’oppressione di classe, potrà comunque essere esteso alle avanguardie di lotta. E in tale fase va condotta una battaglia politica e sociale per aprire spazi, per ottemperare ai diritti sociali, politici e civili e non per delegare allo stato un’emergenza che ovviamente non ha mai fine. Sono tre anni che deleghiamo la gestione dei nostri corpi a chi li ha venduti alle grandi case farmaceutiche e concessi alla biopolitica delle oligarchie di Davos… ed evidentemente si è perso un po’ quel briciolo di comprendonio che la sinistra rivoluzionaria ha sempre avuto sulla questione dell’autoritarismo e della fascistizzazione della società. Del resto chi va con lo zoppo…
Diamoci una regolata.
Qui in fondo un paio di interventi di compagne sulla questione del 41bis e della guerra dall’alto che la borghesia imperialista conduce mediante l’emergenzialismo, nonché alcuni video da De Magistris a Ingroia, che ben evidenziano impostazioni politiche che fanno decisamente a cazzotti con movimenti antiautoritari e antagonisti sia di segno no-GP, che contro la guerra, la TAV, il lavoro, ecc. …
Silvia D.B.:

«Centoseiesimo giorno di sciopero della fame contro 41bis e ergastolo ostativo di Alfredo Cospito, ormai un gigante politico. Alfredo è riuscito in un’azione politica dirompente. Dal buco nel quale è rinchiuso ha fatto a pezzi il silenzio, la morte civile, ma anche e soprattutto i bla bla vuoti che toccano la differenza tra il dire e il fare. Ha rifiutato il ruolo di vittima, ha rifiutato la “sopravvivenza”, una parola che come dice il mio amico/fratello Filippo dovremmo eliminare dal vocabolario e ce l’ha ributtata addosso, perché non possiamo non guardarci dentro, interrogarci su ciò che siamo. Vogliamo decidere o vogliamo continuare nella non vita della sopravvivenza? E nella pratica, come lo traduciamo? Un gigante politico contro il becerume e l’ipocrisia parlamentare e istituzionale che, comunque finiscano le cose, ha mandato in tilt»

Severina B.:
«E’ un fatto inoppugnabile che i padroni fanno la guerra ai proletari da sempre e in questi ultimi trent’anni l’hanno intensificata. E’ vero, non sempre usano missile e bombe (ma in molti casi non disdegnano questi ordigni, – Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Stazione di Bologna, Italicus. Usano armi altrettanto letali: disoccupazione, distruzione della sanità e dell’istruzione pubblica, lavori precari e mal pagati, peggioramento delle leggi sul lavoro, cementificazione dei territori per favorire i palazzinari mentre migliaia di persone sono prive di una casa, intensificazione della repressione del dissenso e aumento del controllo sociale, accentramento dei mezzi di comunicazione con la conseguenza di fare solo propaganda invece di informazione, peggioramento delle condizioni generali di vita di milioni di persone. E’ vero, le guerre sono sempre terribili, ma c’è una bella differenza fra una guerra di liberazione e una di aggressione. Guerre di aggressione di cui l’Occidente si è reso responsabile dopo la caduta del muro di Berlino e che hanno provocato milioni di morti e feriti (non le faccio l’elenco perché se ha i capelli bianchi ne è certamente informata). Caso Alfredo Cospito: è sempre più palese, naturalmente per chi voglia vederlo, che il 41bis gli è stato comminato non per i reati commessi ma perché è anarchico, così come nel 1927 il governo Usa uccise Sacchi e Vanzetti non perché avessero commesso il reato di cui erano accusati, ma in quanto anarchici. E poi ricordi che le leggi le fa chi comanda e quindi non possono che essere a loro favore. Le leggi razziali fatte dai nazisti e dai fascisti erano leggi, ma vuole sostenere che non andavano violate con ogni mezzo legale o illegale?»