Abbiamo toccato il fondo

Abbiamo toccato il fondo

Nell’ascoltare il governatore del Veneto Zaia mentre descrive la “superiorità” dei veneti nei confronti dei cinesi in fatto di igiene, oltretutto in modo così sprezzante (…”li abbiamo visti tutti mangiare i topi vivi”…), che neppure un travet dei più ignoranti al bar potrebbe riuscirci, c’è una certezza: per la massa di decerebrati che ha votato un personaggio del genere, imbecille prima ancora che razzista, esiste la buddistica legge di causa ed effetto. Perché è matematico: i cinesi a quello scaracchio di poche migliaia di persone che è il Veneto, e quello appena più grande che è l’Italia, lo metteranno in conto. E hanno ragione.

Questo è il testo dell’intervista rilasciata da Zaia alla televisione Antenna 3 Veneto la sera di giovedì 27 febbraio:

«Sa perché noi dopo una settimana abbiamo 116 positivi di cui 63 non hanno sintomi, stanno bene, e ne abbiamo solo 28 in ospedale, sa perché? Perché l’igiene che ha il nostro popolo, i Veneti, i cittadini italiani, la formazione culturale che abbiamo che è quella di farsi la doccia, di lavarsi, di lavarsi spesso le mani, di un regime di pulizia personale che è particolare, anche l’alimentazione, la pulizia, le norme igieniche, il frigorifero, le scadenza degli alimenti. Lei dice “Ma cosa c’entra?” C’entra perché è un fatto culturale. Io penso che la Cina abbia pagato un grande conto di questa epidemia che ha avuto, perché comunque li abbiamo visti tutti MANGIARE TOPI VIVI o altre robe del genere. Sa, è anche un fatto di corredo [sic!], perché il virus non deve trovare un ambiente che diventa un substrato [sic!], il virus deve trovare pulizia, quasi un ospedale. E noi siamo un po’ maniaci per questo, infatti i bambini ormai non mangiano più le cose che cascano per terra.”»

Che dire? Che abbiamo toccato il fondo. La politica italiana nelle sue espressioni più reazionarie è anche peggiore del fascismo storico: la bassezza culturale, la trivialità più indecente, la cialtronaggine che vuole bucare lo schermo. Questo è il governatore di una regione che, insieme alla Lombardia, rappresenta la locomotiva industriale del paese. O meglio, quel che resta dopo decenni di distruzione bipartisan dei nostri distretti industriali, manifatturieri e dell’agroalimentare per seguire i diktat UE. Dovrebbe misurare le parole, anche se bifolco e razzista. Forse non sa che l’export veneto e in generale italiano con la Cina è di miliardi? La Cina è il terzo importatore dal Veneto, in particolare di vini.

La cosa è preoccupante, perché gente che ragiona così, col sedere prima ancora che con il cervello è pericolosa soprattutto se in posti di potere. E ce ne è tanta, a partire dal suo capoccia: il capitone.

L’Italia non può andare avanti così, tra politicanti asserviti al sistema finanziario mondiale come la banda Renzi-Zingaretti, pronti a seguire ogni desiderata della UE e sovranisti idioti, più legati agli umori bassi del popolino che alla diplomazia politica e al senso della misura. E’ come essere sul sedile posteriore di un’auto impazzita, con due volanti e due autisti.