Siamo entrati nell’era dello “stato etico”, uno stato che decide per te sul tuo corpo, sulle tue più intime scelte di vita, su cosa puoi e devi fare e cosa no. E lo fa mettendo in campo nella società un moralismo discriminatorio, da vera e propria crociata, utilizzando tutti i mezzi di comunicazione di massa di cui ha il controllo, ossia: tutti.
Il piede di porco per scardinare i principi basilari della democrazia borghese e dei diritti universali della persona è stata la pandemia o, più precisamente, la sua gestione globale.
Le dispute su chi l’ha gestita meglio tra tracciamenti e terapie, vaccini e restrizioni, interessa poco. Quello che è molto più interessante e dirimente il futuro di miliardi di persone e dei popoli è la meccanica del controllo sociale, che a funnel porta ogni percorso autoritario verso il controllo globale e totale di ognuno.
Ma quali sono i punti della riconoscibilità di questi percorsi? La narrazione dominante che ripete il mantra del “vaccinatevi”, dai media mainstream agli ascari di regime che si credono comunisti, ci dice per esempio che il green pass è funzionale alla vaccinazione. In realtà è vero l’opposto. Perché l’imposizione (senza obbligo formale in Italia e in altri paesi) dei vaccini, oltre a perseguire profitti mostruosi che sempre a funnel finiscono nei fondi come Blackrok, ha lo scopo di avviare una società discriminatoria basata sullo scambio diritti per obbedienza, per comportemento compatibile e ottemperante tutte le regole che un neoliberismo totalitario e dispotico impone. Sono i vaccini a essere funzionali al green pass, non viceversa.
Dunque, lo stato etico è declinato a seconda delle culture e dei rapporti sociali dello specifico paese, ma gli elementi d controllo tecnologico pervasivo in comune tra green pass e patente a punti, o credito sociale cinese, sono ormai indiscutibili.
Spesso la vulgata di certa compagneria, azzera la diversità tra green pass e carta d’identità elettronica, e applicazioni di tracciamento. Ma fermiamoci a riflettere: io posso lasciare a casa lo smartphone o darlo a un amico compiacente che farà un percorso diverso da ciò che farò io. Così per l’applicazone di tracciamento di google: io posso disinstallarla. Ma con il green pass, se usato nel controllo incorciato cn la carta di identità, come deve essere fatto, non si scappa. Se vuoi entrare in un dato luogo devi averlo con te.
Inoltre, voi credete che le discriminazioni riguardino i “no vax”… ma per quanto tempo si continueranno le vaccinazioni che ormai non hann più nulla di sanitario? E poi verrà il momento in cui i vaccini saranno sostituiti da altro, magari sul terreno del green, ma quello che resterà è il pass.
Lo stato etico è il lanciafiamme del potere capitalistico neoliberale per riplasmare, ristrutturaee sul piano economico e sociale l’itera società. È strumento di predazione già iniziato con i primi vincoli dell’Unione Europea. Per avere diritti e fare cose devi rispettare questi vincoli. Così accade che gli organismi UE hanno già fatto il primo tentativo di predare i bei immobili dei cittadini: basta inibire alla vendita le classi energetiche più basse con la scusa della green economy e costringere chi se lo può permette a risrutturare l’immobile. E chi non può perde il valore della casa, che verrà messa a valore in vari modi, a seguito di ristrutturazione da banche, fondi e grandi immobiliari. Primo tentativ andato a vuoto, ma ci riproveranno con la solita tattica del’avanzare un po’ per volta.
Non vedere il legame tra i vincoli europeisti e un sistema di controllo sempre più capillare che traccia, classifica, controlla e introduce la meritocrazia tra gli individui significa non capire dovie stia andando la società capitalistica occidentale, ma anche l’orientale, quella cinese, che sul piano del controllo aplica tecnologie molto più evolute.
Ontologia dello Stato etico
Lo Stato etico in genere si basa su una religione. E la religione dello Stato etico neoliberista è il darwinismo sociale, la competizione totale in cui i più forti vincono e più deboli soccombono. Il feticcio è la merce e la sua forma più distillata ed essenziale il danaro. La formula marxiana D-M-D è alla base di ogni liturgia transazionale.
Sbaglieremmo però se pensassimo all’anarchia della produzione e a un mercantilismo generale privo di regole. I piani e le regole ci sono eccome, dato che l’asticella della competizione globale è al livello dei grandi capitali ed oligopoli, al livello delle grandi faglie: USA, Cina, Europa… a una grado di concentrazione di capitali piuttosto elevato, dove in questa corsa all’accentramento chi ne fa le spese sono i capitali minori.
La gestione capitalistica della pandemia ha dato impuslo a un passaggio epocale per la necessaria ristrutturazione economica, che diviene fortemente sociale, un salto antropologico nelle relazioni sociali, nelle modalità della circolazione delle merci e negli stili del consumo, con l’irrigimentazione dell’intero corpo sociale a comportamenti del tutto eterodiretti in modo totalitario, che porta alla scomparsa del cittadino nato dalle rivoluzioni borghesi di due secoli fa per divenire suddito in un nuovo feudalesimo capitalista. Il green pass non è un mezzo ma il fine, il colpo di diapason di un nuovo tipo di consorzio umano fortemente disciplinare e tracciato.
Vediamo i tratti essenziali di questo Stato etico neoliberista:
1. Tessera di controllo individuale e sociale
2. Fine dei diritti universali, dei cittadini e inizio era dei sudditi
3. Distruzione o ridimensionamento dell’economia di prossimità
4. Moneta digitale, tracciamento dei pagamenti (sempre col fine di aggredire l’economia di prossimità)
5. Concentrazione di capitali
6. Controllo delle filiere e dei mercati
7. Predazione dei piccoli beni privati
8. Predazione dei beni comuni
Di fatto, il vecchio impianto liberale borghese, costituzionale e reale, ossia delle relazioni sociali precedenti, era inadeguato per questo salto di paradigma. La psicopandemia del terrore, in tandem con la peggiore retorica moralistica ha costituito la potente arma dell’irregimentazione della popolazione ad adeguarsi al nuovo stato di cose imposto. Il darwinismo sociale rende lo Stato etico ben diverso dalle dittature fascista e nazista poiché in questo caso qui non esiste alcun collante sociale se non la acquiescente adesione o con il consenso o con la forza del ricatto comportamento per diritti, nessuna mitologia che sia della razza o del popolo italico, se non i soliti luoghi comuni ereditati dalla narrazione dominante europeista, priva di nerbo per mantenere una massa totalmente passiva, priva di un pensiero forte, né utile né potenzialmente controproducente per il regime.