Bollettino N.2

Bollettino N.2

Sardine. Ieri si è svolta la manifestazione nazionale delle sardine in Piazza SS Apostoli a Roma, dopo tutte le polemiche e le scissioni soprattutto tra i pescetti romani, che non hanno fatto altro che propagare confusione. Che abisso dalla vasta folla di piazza San Giovanni. Che sia per questo che i quattro dell’ave sardina, i bolognesi, non si siano fatti vedere? Una delusione la loro assenza che ha serpeggiato con grande evidenza tra gli aficionados giunti comunque da ogni parte d’Italia.
Del resto, finita la festa, gabbato lo santo: ora che le elezioni emiliano-romagnole sono passate, le sardine non servono più. E il grande papà PD le scarica. Non solo: nella base delle sardine ci sono anche porzioni di sinistra e del mondo cattolico che sono antifasciste e antirazziste con coerenza: erano quelli che gridavano all’abolizione dei decreti sicurezza in Piazza san Giovanni, mentre un tiepido Santori voleva orientarla su delle più morbide modifiche.
E infatti, è di stamattina la notizia che la ministra degli interni Lamorgese ha presentato delle proposte di modifica dei decreti, di fatto senza alterarne la sostanza. Un’altra ragione per devitalizzare un fenomeno che potrebbe andare oltre i desiderata del PD, magari mettendo in discussione parte della politica economica neoliberista e di bassa macelleria, di privatizzazione, di esecuzione fedele delle regole UE, a cui il PD ci ha abbondamente abituato in tutti questi anni di governo. Finita la ricreazione si rientra in classe per i compiti di sempre. E qualche capoclasse potrà entrare nei ranghi della politica di partito.

Anticomunismo. Dopo la votazione del dispositivo che equipara il comunismo al nazismo nel Parlamento Europeo, dopo lo show (questo sì negazionista) di Mattarella sulle foibe a Basovizza, attaccando i “negazionisti” che difendono la Resistenza Jugoslava, Fratelli d’Italia con il suo deputato Cirielli si è spinta oltre: visto che ormai “i ragazzi di Salò” da Violante a oggi sono stati sdoganati, perché non tentare il colpaccio e recepire ciò che già esiste in alcuni paesi europei come l’Ucraina neonazista e mettere fuorilegge i comunisti? Senza trascurare ovviamente Potere al Popolo, anch’esso comunista e a dire di Cirielli inneggiante al comunismo sovietico.
Dalle sponde dem e democratiche in generale nemmeno un afflato. Eppure Togliatti, Longo, Terracini, Ravera, Iotti erano padri della patria e della Costituzione. Possibile che una riduzione così reazionaria della nostra storia repubblicana, il ruolo del PCI nella Resistenza e nella Costituzione possa passare nel più squallido silenzio?
Del resto, i fascisti fanno solo il loro sporco mestiere e hanno potuto uscire dalle fogne, rialzare la testa e invadere la società civile con le loro versioni di merda dei fatti, solo perché qualcuno li ha lasciati fare per pura convenienza. Sono gli altri, i “democratici” che hanno costruito carriere sulla blandizia verso l’elettorato di destra, per passare da pacificatori della nazione. Al netto ovviamente di stragi di fasciste e di stato passate bellamente in cavalleria.
Conosciamo i nomi e cognomi di questi schifosi: Violante, che sdoganando “i ragazzi di Salò” sperava nella presidenza della Repubblica, Giampaolo Pansa, non pace all’anima sua, che ha potuto vendere milioni di libri infangando la migliore pagina della storia del nostro paese fatto altrimenti di marinai e poeti cialtroni. E per ultimo Veltroni, che proprio in questi giorni se ne esce con la difesa di un altro “ragazzo” fascista: Ramelli, ucciso dai “rossi” brutti, sporchi e cattivi.
I fascisti, se li conosci li eviti o li combatti. Questi bastardi che si sono venduti l’anima nel nome di un “democratico e romano posto al sole” no. Fuori dai coglioni gli uni e gli altri. Sarebbe ora di far fioccare denunce da pool di avvocati, come propone Moni Ovadia, ogni volta che viene dato uno spazio pubblico ai fascisti. Sarebbe ora di prenderci il giorno del ricordo trasformandolo in giorno delle Resistenze europee al nazifascismo. Compresa una delle più gloriose: quella jugoslava dei titini.