Canti pisani…

Canti pisani…

In queste ore tutti si sono scandalizzati per i pestaggi a Pisa a opera della polizia di ragazzini delle medie superiori inermi, con le braccia alzate. Come se l’Italia non avesse una storia ben consolidata di violenze poliziesche, in cui gli sbirri d’ogni corpo i sono distinti per ammazzati nelle piazze durante le manifestazioni della sinistra sin dal dopoguerra.

O per le torture ai brigatisti o presunti tali, o per gli arresti di massa nei teoremi “democratici” contro l’Autonomia dei vari Calogero. Vi stupite? In onore al cantore delle destre Ezra Pound devo dire che l’unica musica che suonano e che cantano gli sbirri è quella del manganello, se e quando va bene. E non c’entra il colore del governo. Inutile che la Schlein si indigni, i suoi compagnucci di partito, tra delazioni e bastonate agli “estremisti”, carramati in centro a Bologna nel ’77 inclusi, sono sempre stati in prima fila esattamente come i fascisti o democristi vari.

Con lo sviluppo della lotta di classe, delle lotte sociali, è poi matematico: proporzionalmente, se non esponenzialmente, aumenta la violenza di regime. Del resto, avete mai visto polizia e carabinieri schierati verso i dirigenti di una fabbrica che usa il lavoro nero o il subappalto di cooperative fantasma, entrare negli uffici, invece di guardare i picchetti operai e somministrare una buona dose di bastonate a chi giustamente protesta? Ne sanno qualcosa i SiCobas e l’USB. Lo Stato dei cittadini,,, ma per favore!

A quei ragazzini andava data una lezione per stroncare sul nascere i futuri antagonisti nei posti di lavoro e nella società in genere. Benvenuti nel mondo della partitocrazia liberticida e al servizio dei potentati italici e transnazionali. E fa ridere la polemica sui codici di identificazione per i poliziotti. Certo, sono d’accordo, ma questa filippica serve solo per scagionare i mandanti, che vanno ben oltre anche di tutto quel funzionariato zelante che dalle questure e dalle caserme fa a gara per essere più realista del re. E poi i conti devono tornare: soldi alle armi nazi-banderisti e al sostegno ai nazi-sionisti, e tagli ai servizi anche i più essenzili alla popolazione.

Se guardiamo a decenni di storia italiana, Kubrick impallidisce: siamo ancora all’era delle scimmie, anzi al pianeta delle scimmie: quando i conti non tornano, ritornano le bastonate.