«Qualche giorno fa, alcuni circoli del Pd del milanese ricevono dal quartier generale del Nazareno la richiesta di prenotare gli spazi elettorali comunali per la campagna referendaria, disponibili fino al 17 agosto. “«Per il Sì o per il No?”, domandano. Che ingenui. “Intanto prenotate, vi faremo sapere”.»
(da La Repubblica)
Secondo voi il PD è un partito serio? Mentre Zingaretti apre al sì previa riforma elettorale prima del 20 settembre, Bonaccini, presidente della regione Emilia-Romagna fa un deciso outing per il sì. E Santori delle Sardine si pronuncia per il No. Insomma, c’è tanta chiarezza e coerenza dalle parti del centro-sinistra!
Queste prese di posizione contrastanti creano solo confusione e finiscono con l’indebolire una compagine che si è tenuta in piedi con l’inciucio con i 5Stelle e con operazioni di alchimia sociale nate dallo staff di Prodi come le Sardine.
Piccola parentesi sui pentastellati: nati per essere contro la casta fanno del trasformismo tipico delle camarille di partito il loro principale modo di fare politica rimangiandosi praticamente tutto del programma originario: una forza decotta e partitizzata che verrà punita duramente alle prime elezioni possibili.
Ma torniamo al PD, che di trasformismo se ne intende dopo la sua trasformazioe da PCI a PD lungo PDS-DS fino a divenire forza ultraliberista supina a tutte le politiche di macelleria sociale degli euroburocrati.
Lo stato maggiore di questo partito ha capito fin troppo bene che i pentastellati hanno i giorni contati ed entrambe le forze hanno capito bene che alle prossime politiche ci sarà una marea di destra. Da qui i salti mortali per restare al governo costi quel che costi, mantenendo il ruolino di marcia neoliberista, altrimenti cadrebbe l’appoggio decisivo dei potentati finanziari che sorreggono queste due forze come il puparo tiene le marionette.
Lo si è visto per tutto il tempo della pandemia dove Confindustria ha fatto il bello e cattivo tempo imponendo il mantenimento nella normalità di zone che dovevano diventare rosse, glissando sulle tante aziende rimaste attive (e infettive) con strascico di un pendolarismo di massa autoinfettante, con un peso e due misure (aziende da una parte e cittadini dall’altra) criminali.
Tutti questi giochetti politici non sono altro che una politica di piccolo cabotaggio disposta a blandire il peggior populismo anche in materia di democrazia pur di resistere un giorno in più all’avanzata delle destre, che di populismo reazionario se ne intendono molto di più.
Per questo tutti gli appelli “antifascisti” (a intermittenza: solo in periodo elettorale) a unire le forze sono solo patetici e inutili espedienti e non servono a nulla se non a ostacolare di fatto la nascita a sinistra di un reale fronte antiliberista che rimetta al centro il pubblico e una sua pianificazione dell’economia, i bisogni sociali, i diritti sanciti dalla nostra Carta costituzionale.
Nello sfascio totale del paese e della politica istituzionale, occorre realmente che nasca qualcosa di nuovo e di antagonista alle destre-destre e alle destre che fingono di fare le sinistre.
Ciò non può che nascere dalle istanze sociali, dalle lotte e dai movimenti. Ma anche dalla capacità pratica di andare là dove la disaffezione alla politica, dove il luogo comune più banale hanno attecchito formando questa massa reazionaria populista che sta divenendo massa critica… ma non come la intendiamo noi.