Siamo entrati nell’era dello “stato etico”, uno stato che decide per te sul tuo corpo, sulle tue più intime scelte di vita, su cosa puoi e devi fare e cosa no. E lo fa mettendo in campo nella società un moralismo discriminatorio, da vera e propria crociata, utilizzando tutti i mezzi di comunicazione di massa di cui ha il controllo, ossia: tutti.
capitalismo
“Natale sicuro, pronti a vaccinare casa per casa”
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Predazione nel ballo del mattone
Ormai da parecchi anni ho posto l’accento sulla caratteristica di predatore dell’attuale capitalismo, facendo riferimento alle enclosures inglesi, quelle che Marx definiva come accumulazione originaria. Pertanto se qualcuno pensasse che il capitale è semplicemente sfruttamento della forza-lavoro nella sua corsa ai profitti, vedrebbe solo una parte del modo in cui li ottiene.
L’apoteosi del neoliberismo
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ieri è venuto a Bologna per inaugurare l’aula magna della Business School dell’Alma Mater intitolata a Beniamino Andreatta. Un gesto fortemente simbolico, sottolineato anche dalle parole di Draghi che riconosce in Andreatta il precursore delle politiche neoliberiste come l’essere stato l’ideatore della separazione tra Banca d’ Italia e Tesoro.
Riflessioni sulla pandemia
Visitors
“Mi sento come nel 1996, quando ho lanciato la Cairo Pubblicità…”. A sentirli parlare sembrano provenienti da un altro pianeta. Ma in realtà è il nerbo della nostra classe dirigente. Il video fatto da Urbano Cairo in questi giorni di pandemia, dove non si contano i morti e lui che si frega le mani per l’incremento dei suoi affari è meglio di qualsiasi trattato di politica anticapitalista.
Riflessioni sulle due varianti sistemiche del capitalismo
Il coronavirus sembra essere figlio dei tempi in cui il mondo si ritorce su sé stesso, tra sovranismi e chiusure di frontiere, dazi, interruzioni di flussi di persone forza-lavoro, merci, risorse. In realtà la tendenza espansiva del capitalismo ha trovato nella caduta tendenziale del saggio di profitto, dunque nella crisi di valorizzazione, che è sovraproduzione di capitali e di merci (non ultima l’eccedenza produttiva per eccellenza: il lavoro vivo, la forza-lavoro), il suo limite, in una sommatoria di risposte soggettive che mettono in crisi anche la globalizzazione. Ossia, la necessità vitale per il capitale di riempire ogni angolo della terra mettendolo a profitto, in quella competizione selvaggia che contrassegna la crisi strutturale e sistemica del capitalismo, uscito da circa trent’anni dal bipolarismo con il sistema socialista.
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