A dire il vero della morte di Berlusconi non me ne frega nulla.
La cosa sconcertante però è che una miriade di invorniti sinistrati se ne viene fuori con esternazioni da veri ignoranti e seguendo il mainstream che da anni occulta chi siano i veri responsabili e decisori delle politiche più reazionarie, guerrafondaie e imperialiste. Una torma di imbecilli così mi ha stupito: con commenti demenziali persino da personaggi, amici che credevo che per la frequentazione con Valerio Evangelisti avessero imparato qualcosa e che ho dovuto bannare perché capacissimi nel loro non capire nulla delle miei posizioni politiche di associarmi a qualche connivente con le destre.
“compagni”
Presa di posizione
Pubblico alcune considerazioni riguardanti il mio punto di vista su questa fase politica sul piano nazionale e internazionale. Lo faccio senza peli sulla lingua e considerando che ormai la quasi totalità di quella che ama definirsi “sinistra di classe” o “movimento antagonista” è in totale confusione politica. Buona lettura.
Sul sentiment del popolo…
“L’inno nazionale e la bandiera non assumono mai il significato di sciovinismo o nazionalismo ideologico. Si tratta di una proclamazione d’identità cittadina: “la nazione siamo noi, il popolo”. Questo popolo si omogeneizza nell’azione e attraverso l’azione. Acquisisce progressivamente un’autonomia decisionale e di presenza pubblica.”
Una deriva post-operaista
Sollecitati dalla domanda di Tommaso, un compagno degli Studenti NoGreenpass di Bologna, su cosa se ne pensa in Assemblea Antifascista contro il Greenpass di questo documento dei “Municipio zero” (Labas): https://municipiozero.it/casa-vacante-e-librido-politico/?fbclid=IwAR2UUbjfxRJtk8QiWNj8N95Wex7Rt5LmZrF7oeN6PXqfCaeq-VaqCFKeImI
ho dato la mia risposta che riporto qui sotto:
Vogliamo parlare di politica? Parliamone.
Antagonisti… filoimperialisti
È di queste settimane l’attacco politico “da sinistra” a quelle compagne e compagni che da anni sostengono l’autodeterminazione della popolazione russofona del Donbass e dell’Ucraina in generale e che denunciano l’operazione che l’imperialismo USA-NATO sta conducendo contro la Russia e sulla pelle dell’Ucraina.
Una piazza di lavoratrici e lavoratori
Lepore, il nuovo sindaco di Bologna dice che Bologna è la città più di sinistra del paese. Però poi se ne frega se in un consiglio di quartiere una forza minore viene esclusa dal consiglio stesso per un “errore” nel conteggio dei voti e alla fine, dopo il ricorso al TAR, fa spendere soldi con le spese processuali alla cittadinanza per la sua cialtroneria per nulla attenta alla democrazia. Io non so e non credo che Bologna sia la città più di sinistra, ma quello che so è che ieri c’era tanta sinistra in piazza e che Bologna ha dimostrato ancora una volta di essere una città dove le masse popolari si fanno sentire.
Cara Elisabetta
Col senno di poi…
Col senno di poi mi chiedo oggi in che razza di sinistra comunista sono stato. Mi ricordo, ed erano solo sei mesi fa, come per le comunali della mia città questa sinistra è riuscita a fare due liste copia carbone. Esattamente uguali ovviamente per il cittadino comune che non può conoscere le “differenze”.
L’orchestrina di Auschwitz
Un mio caro amico, un compagno che è tra i gestori di un centro sociale (ovviamente non menziono né nome né luogo) ha disdetto una ricorrenza piuttosto significativa: quella dello striscione del Drago dell’Autonomia Operaia del ’77 bolognese. Per fare la festa sarebbe occorso il green pass. E ve lo immaginate compagne e compagni che ancora si riconoscono in quella storia di sinistra rivoluzionaria e di classe, dover esibire il pass che oggi discrimina le persone… un ossimoro, una contraddizione palese e diciamolo: umiliante.