Il 18 aprile sono tre anni che Valerio Evangelisti ci ha lasciato. Per questo, ho ritenuto opportuno leggere un suo brano all’iniziativa La guerra non ci dà pace, che si è tenuta in piazza del Nettuno a Bologna, proprio a tre anni esatti dalla sua dipartita. Sono intervenuto per ultimo, quando ormai dopo tre ore quasi tutti se ne erano andati. Beh, non è stato molto carino.
“compagni”
Rossobruni ce lo sarete voi…
Sono nel pallone… dopo la telefonata Trump-Putin e il discorsetto di Vance a Monaco gli euronazi, i satrapi del deep state USA prima delle elezioni americane, quelli che si sono fatti saltare dagli ucronazi, dai servizi britannici e dalla CIA il Nord Stream da sotto il culo, dopo aver mandato armi e al macello migliaia di ucraini vendendocela come imminente sconfitta russa, dopo aver ridotto l’Unione Europea ad area dipendente e sotto “protezione” degli USA, praticamente un protettorato, e dulcis in fundo, dopo aver promesso lacrime e sangue per aumentare il budget bellico per la NATO, tutti questi signori si ritrovano nella scomoda posizione di estranei alla trattativa sull’Ucraina. E se non bastasse è il nuovo inquilino della Casa Bianca, che dopo aver dato il ben servito a USAID, attacca gli euroburocrati svelando la triste verità: nell’UE la democrazia, quel poco che c’era nel delirio dei suoi diktat economici e fonanziari, è morta e sepolta. Vance attacca sulla censura, sulle elezioni cancellate se non vanno bene come in Romania: sono schiaffi che fanno ben capire che se le classi dirigenti corrotte e meschine dell’UE vogliono continuare la guerra con la Russia attraverso l’Ucraina e per mezzo della NATO, deveono sborsare i dané per le armi, ma anche per i danni alla fine della fiera, visto che la Russia ha già vinto.
Danse macabre
A dire il vero della morte di Berlusconi non me ne frega nulla.
La cosa sconcertante però è che una miriade di invorniti sinistrati se ne viene fuori con esternazioni da veri ignoranti e seguendo il mainstream che da anni occulta chi siano i veri responsabili e decisori delle politiche più reazionarie, guerrafondaie e imperialiste. Una torma di imbecilli così mi ha stupito: con commenti demenziali persino da personaggi, amici che credevo che per la frequentazione con Valerio Evangelisti avessero imparato qualcosa e che ho dovuto bannare perché capacissimi nel loro non capire nulla delle miei posizioni politiche di associarmi a qualche connivente con le destre.
Presa di posizione
Pubblico alcune considerazioni riguardanti il mio punto di vista su questa fase politica sul piano nazionale e internazionale. Lo faccio senza peli sulla lingua e considerando che ormai la quasi totalità di quella che ama definirsi “sinistra di classe” o “movimento antagonista” è in totale confusione politica. Buona lettura.
Sul sentiment del popolo…
“L’inno nazionale e la bandiera non assumono mai il significato di sciovinismo o nazionalismo ideologico. Si tratta di una proclamazione d’identità cittadina: “la nazione siamo noi, il popolo”. Questo popolo si omogeneizza nell’azione e attraverso l’azione. Acquisisce progressivamente un’autonomia decisionale e di presenza pubblica.”
Una deriva post-operaista
Sollecitati dalla domanda di Tommaso, un compagno degli Studenti NoGreenpass di Bologna, su cosa se ne pensa in Assemblea Antifascista contro il Greenpass di questo documento dei “Municipio zero” (Labas): https://municipiozero.it/casa-vacante-e-librido-politico/?fbclid=IwAR2UUbjfxRJtk8QiWNj8N95Wex7Rt5LmZrF7oeN6PXqfCaeq-VaqCFKeImI
ho dato la mia risposta che riporto qui sotto:
Vogliamo parlare di politica? Parliamone.
Antagonisti… filoimperialisti
È di queste settimane l’attacco politico “da sinistra” a quelle compagne e compagni che da anni sostengono l’autodeterminazione della popolazione russofona del Donbass e dell’Ucraina in generale e che denunciano l’operazione che l’imperialismo USA-NATO sta conducendo contro la Russia e sulla pelle dell’Ucraina.
Una piazza di lavoratrici e lavoratori
Lepore, il nuovo sindaco di Bologna dice che Bologna è la città più di sinistra del paese. Però poi se ne frega se in un consiglio di quartiere una forza minore viene esclusa dal consiglio stesso per un “errore” nel conteggio dei voti e alla fine, dopo il ricorso al TAR, fa spendere soldi con le spese processuali alla cittadinanza per la sua cialtroneria per nulla attenta alla democrazia. Io non so e non credo che Bologna sia la città più di sinistra, ma quello che so è che ieri c’era tanta sinistra in piazza e che Bologna ha dimostrato ancora una volta di essere una città dove le masse popolari si fanno sentire.