Il 1° maggio è festa del lavoratori e non del lavoro
Sarebbe da contestare il concetto di festa, con tutto il suo strascico di concertoni CGIL-CISL-UIL, a causa dei quali le lavoratrici e i lavoratori hanno ben poco da festeggiare: decenni di svendite a favore del mantra capitalistico che dagli anni ’80 in poi ha introdotto nella politica economica italiana e in quella europea occidentale il neoliberismo, ossia la messa a profitto di ogni pezzo di società e di stato sociale. Con un’Unione Europea che è nata su questi presupposti e che prosegue il suo ruolino di marcia a vantaggio non dei popoli europei e delle classi lavoratrici, ma dei gruppi della finanza e delle multinazionali.