Inutile girarci intorno: nel ballottaggio francese delle presidenziali, Il quasi 20% di France Insoumise pesa e non poco. È l’ago della bilancia. E infatti Melenchon si è subito premurato di mettere le mani avanti: non un voto alla Le Pen. Ma forse vuol dire votare Macron? Non lo ha detto, per cui…
sinistra
Un manifesto politico
Se confrontate questo manifesto, dei “Lavoratori contro green pass e obbligo vaccinale” e quello che ho postato ieri di Potere al Popolo, e siete anche solo un po’ avvezzi al marxismo rivoluzionario, scoprite la differenza abissale. In questo c’è una giusta relazione tra vertenze e indicazioni politiche. Questo parte dalle contraddizioni sociali e politiche che attraversano il paese, nonché dal punto focale in cui si articola l’attacco reazionario e autoritario del capitale e dei suoi apparati, FA LOTTA POLITICA. L’altro, quello di PaP fa solo economicismo. Per un sindacato andrebbe anche bene. Per una forza politica no. PaP si accoda ai desiderata di un gruppo dirigente che non mette elementi politici nei proclami e nelle parole d’ordine per non toccare i veri punti politici che agitano lo scontro di classe oggi in Italia e non solo in Italia.
La sindrome di Custer nella sinistra di classe
Qual è l’arma di distrazione di massa?
Nel 1976 a Little Big Horn il 7° Cavalleria al comando del generale Custer venne letteralmente annientato da guerriglieri delle tribù Cheyenne, Arrapaho e Lakota. Come avvenne la sconfitta del generale colonialista e razzista? I pellerosse con un piccolo drappello attirarono il contingente statunitense in una vallata e così poterono circondarlo e attaccarlo. A Salamina, la flotta ateniese attirò quella preponderante persiana nello stretto dell’omonima isola e la distrusse. Una tattica militare trita e ritrita sin dai tempi in cui le tribù umane usavano la clave e le selci. Eppure generali e condottieri tronfi e arroganti ci cascano molto spesso.
Una sinistra che non riconosce i passaggi autoritari, che sinistra è?
Me lo sto chiedendo da mesi ormai. E una frattura non rimarginabile si è prodotta tra un paese reale, che scende in piazza pur con tutte le contraddizioni interne, le distorsioni politiche e ideologiche, e dall’altra un arcipelago ultra minoritario di realtà politiche che è già molto se riescono a riprodurre loro stesse.
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La marcia degli zombie
In questa valle di lacrime, in cui cane mangia cane e si è persa ogni cognizione di solidarietà umana, abbiamo i potenti, i persecutori, che sono dei veri e propri predatori e distruttori di ipotesi di vita. I persecutori a loro volta sono spesso perseguiti e prima o poi lo diventano per la ferrea legge del contrappasso: prima o poi tutti dobbiamo morire, ci ammaliano, ce lo mettono nel culo.