Boicottare la guerra e l’oppressione e chi le finanzia

E’ la seconda volta che metto su facebook un articolo di Palestina Rossa: Unicredit, Intesa San Paolo e Mediobanca tra le banche che finanziano le colonie illegali israeliane di BDS Italia, Ed è la seconda volta che “qualcuno” lo toglie. Orbene, lo ospito nel mio blog perché penso che l’informazione su chi specula sulla miseria e l’oppressione dei popoli sia importante. Qui sotto dunque, l’intero articolo di cui potete trovare anche il link qui sopra.

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La guerra imperialista è la realtà del capitalismo

Una realtà sempre possibile, che la deterrenza nucleare del secondo dopoguerra aveva mitigato verso crisi geopolitiche locali, guerre per procura e conflitti limitati. Ma che oggi nasce da due tendenze contrapposte insite nel modo di produzione capitalistico e delle sue formazioni economico-sociali, nei suoi capitalismi (come La Grassa definisce il sistema mondo): la tendenza a imporre un sistema mondo unipolare da parte degli USA e del suo blocco di potenze imperialiste alleate e vassalle… e la crescita di un multipolarismo che è già nei fatti, d parte di neopotenze capitaliste come la Cina, la Russia, l’India e altri attori minori ma con uno sviluppo economico e sociale molto veloce.

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Alcune considerazioni sulle manifestazioni del 15 gennaio

La manifestazione del 15 gennaio, con le due piazze romana e milanese, al di là del proclama di Ugo Mattei alla costituzione di un Comitato di Liberazione Nazionale, ha visto andare in scena una massa di partecipanti dietro le bandiere egemoni di una borghesia liberale, espressione di quei ceti medi attaccati dall ristrutturazione economica draghista e pandemica.

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“Ma dove mi sono andato a Cacciari…”

Massimo Cacciari evidentemente ha compreso di essersi infilato in un cul de sac, ossia che sarebbe stato trattato come un paria dai media, da tutto il mondo culturale, accademico, della politica con le sue posizioni “no vax”. Per cui l’exit strategy che ha scelto è socratica. La potete leggere qui.

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Unità di classe nell’autunno caldo imminente

Lo sblocco dei licenziamenti operato dal governo Draghi con il placet dei sindacati confederali e la foglia di fico del consiglio a usare prima gli ammortizzatori sociali, determinerà dall’autunno in poi una crescita di manodopera disponibile a qualsiasi condizione.

Cresceranno miseria, disperazione e guerra tra poveri.

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Mutazione antroplogica nello stesso paradigma economico-sociale (ormai marcio)

Quello che stiamo vivendo non è una semplice emergenza sanitaria, ma un mutamento antropologico delle relazioni sociali e delle pratiche di vita basato sul controllo dei corpi e dei comportamenti. Questo è ciò che avviene attraverso il distanziamento, la reclusione in casa nei picchi del contagio, con una potenza tecnologica integrata quale: la geolocalizzazione con controllo biometrico, il tracking sanitario e vaccinale, le ronde poliziesche, i droni per la sorveglianza del territorio, le spie di vicinato, le app di tracciabilità e monitoraggio dello stato di salute e delle abitudini al consumo.
Uno stato di salute governato da un stato di polizia, uno stato di polizia legittimato da ragioni sanitarie, un tso di massa sulla popolazione sempre possibile e giustificabile, modulabile in diversi gradi di carcerazione sociale e individuale.

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Biopolitica

Ho sempre dato un valore di apoliticità e quindi inconcludenza a un termine: biopolitica, che associa la politica alla vita, dato che la vita stessa è già di per se stessa descrivibile e agibile attraverso l’atto politico. Tuttavia ciò che sta accadendo in queste settimane, il profondo mutamento antropologico che avviene nello stesso sistema di relazioni sociali capitalistiche, stravolgendole, non può essere spiegabile e agibile con le normali categorie socio-economiche della politica. Del resto, se per Marx “l’uomo nuovo” è un essere sociale complessivo, che riassume superandole le contraddizioni stesse tra umanità e natura, e che relega il capitalismo a un momento dell’esistenza sociale della comunità umana, la politica è qualcosa che va oltre il piano dei rapporti conflittuali tra classi, tra individui, andando a investire una dimensione più vasta e prodonda come il rapporto tra umanità e natura.

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Comunismo

In queste settimane di clausura forzata, neanche fossimo in galera, diviene opportuno, anzi indispensabile, avviare una riflessione sulla nostra società, sul grado di degenerazione del sistema in sè. Perché oggi (mi vien da dire finalmente) emerge in tutta la sua chiarezza l’impossibilità di far vivere la comunità umana come sin’ora ha fatto, con il mercato e il suo neoliberismo al centro del mondo, di ogni politica e di ogni logica privata e istituzionale.

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L’idiozia italiettana nazionalpopolare

Questo post è scritto da chi non da oggi continua a pensare che la cosa migliore che possa esserci per il nostro paese è l’uscita da questa Unione Europea di eurocriminali di stato al servizio delle borghesie imperialiste continentali. Così dovrebbe pensare ogni comunista conseguente a un’analisi sia generale della crisi e delle tendenze in atto che specifica del proprio paese. Così come ogni democratico coerente con gli ideali di giustizia sociale.

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