Chi è il saccheggiatore?

Chi è il saccheggiatore?

“Siamo stanchi.
Non parlateci di saccheggi,
voi siete gli sciacalli.
L’America ha saccheggiato i neri,
l’America ha saccheggiato le terre dei Nativi quando sono arrivati qui.
Sapete saccheggiare benissimo, l’abbiamo imparato da voi.
Abbiamo imparato la violenza da voi.
Quindi se volete che noi facciamo meglio,
e allora siate voi a fare di meglio!”
(Mallory Tamika, attivista afroamericana)

Sono le parole di Tamika (qui il suo discorso), che spiegano meglio di ogni sussidiario scolastico e di studioso “ufficiale” che cosa siano Stati Uniti d’America.

Dai padri pellegrini in poi è stato un susseguirsi di saccheggi e stermini dei Nativi. Con la dichiarazione di indipendenza, durante lo sterminio dei Nativi e la deportazione degli africani nelle piantagioni di cotone, si sono inventati una patria. Poi si sono sparati tra di loro in una guerra civile per decidere se lo sfruttamento era schiavistico o semischiavistico trasformando gli africani in schiavi salariati.

Sul sangue dei neri e dei migranti italiani, asiatici, irlandesi, ecc. hanno costruito un impero superando la madre patria originaria in spregiudicatezza predatoria. Da allora gli USA hanno combattuto decine su decine di guerre, tutte fuori dal loro territorio: guerre di rapina e di controllo geostrategico dei mercati e delle risorse. Guerre ibride, terrorismi false flag, colpi di stato, sanzioni, un mucchio di “danni collaterali” e “nemici” fabbricati dalle loro agenzie stampa in mano alle loro intelligence. Hanno affinato l’arte dell’impero con le intelligence e il complesso militare industriale parti integranti del “deep state”, lobby varie, consigli di amministrazioni delle multinazionali e dei colossi della finanza.

Intanto la segregazione razziale continuava anche con la foglia di fico dei “diritti civili”. Hanno assassinato un presidente e svariati leader democratici e dei diritti: dai fratelli Kennedy a Martin Luther King. Oltre naturalmente una pletora di attivisti afroamericani da George Jackson a Malcolm X.

Le diseguaglianze sociali sono sempre state funzionali alla “way of life” americana: vincono i più forti, sempre sparandosi tra loro. E’ il neoliberismo, bellezza. Così i poveri non hanno coperture sanitarie e salari da fame. L’emergenza coronavirus non ha fatto che allargare e inasprire ancora di più la miseria sociale dilagante. E poi il problema sarebbero le libertà civili a Hong Kong, e quella massa di imbecilli che sventola l’Union Jack e la bandiera dello Zio Sam definiti campioni di democrazia.

Il popolo americano in miseria, afroamericano, meticcio, i bianchi che non sono wasp, ha risposto con l’unica lingua che ha imparato e che è l’unica che dei razzisti in divisa sono in grado di capire: ferro e fuoco, piombo e pietre.

L’oligarchia statunitense, neocom o progressista, dem, rep che sia deve togliere il disturbo da questa valle di lacrime. I popoli della terra e quello della sua stessa nazione ringrazieranno.