Coalizione… cinica

Coalizione… cinica

Era questa estate, che una sera a mangiare tigelle e crescentine sui colli bolognesi, un amico impegnato a sostenere Coalizione Civica mi magnificava la tattica di questi olofpalme de noantri: se C.C. avesse raggiunto il 10%, avrebbe sbattuto i pugni sul tavolo su tante questioni e minacciato la giunta piddina di farla cadere. Poi il 10% non l’hanno preso, ma la Emily Clancy una poltrona da vicesindaca sì.

Tutto sommato la cordata che partiva dal Labàs e lo scambio spazio in Bolognetti per voti aveva funzionato, alla faccia di tutta quella massa di cittadini scesa in piazza tre anni fa contro lo sgombero della ex Caserma Masini. Non si sa perché, ma generazioni di disobba hanno sempre mercanteggiato con le istituzioni fino ad andarci a braccetto. Ora, lo sanno ormai anche le pietre che il PD è partito di regime e che alla vecchia formuletta ulivista del tutti insieme appassionatamente nel centrosinistra non ci crede più neppure Rifondazione. Ma le poltrone fanno gola e così nascono stuole di redentori del PD svirgolante a destra e cordate di questuanti con una patina da terzo settore solidarista. Questo è il mondo schifolento di C.C. e Labàs e di quell’associazionismo che in questa brodaglia ci sguazza da sempre, insieme alle varie coop che del pubblico ci fanno spezzatino.

Descritto lo scenario, andiamo ai fatti. Voi penserete che Coalizione Civica abbia a cuore la democrazia elettorale? mango p’u cazz: Trotta sfinge, vice-presidente del quartiere San Donato San Vitale non ha fatto una piega di fronte alla rapina di candidato ai danni di Potere al Popolo e a vantaggio di una forzaitaliota. E invece C.C. invece di spingere la giunta a ridefinire la questione, ha preferito lasciare che un a piccola forza di sinistra tirasse fuori il cinquemila euri per andare in causa. Bei paraculi. ma andiamo avanti.

Secondo fatto. ASIA USB occupa in via Zampieri due appartamenti per dei senza casa, tra cui una madre con figli. Segue una parodia di trattativa, quando l’assessora alla casa oltre vicesindaca Clancy fa partire lo sgombero alla vigilia di Natale, lasciando in mezzo a una strada anche dei bambini. Nella “città più progressista d’Italia” (parole del sindaco Lepore). Argomenti? non cert0 quelli che la Emily ha portato avanti in tutti questi anni sostenendo a chiacchiere le occupazioni abitative e non.

Primo argomento falso: gli appartamenti erano già assegnati. Erano case vuote e non assegnate da anni. La stessa manfrina del resto, la porta avanti anche SGB, il Sindacato Generale di Base, che con il suo responsabile Cirinesi aveva già da tempo criticato le occupazioni di via Zampieri con lo stesso argomento, che resta sempre falso ugualmente. Eppure la Emily, per non disgraziarsi il grande capo augh Lepore-PD, sosteneva ad un incontro con ASIA, fatto fuori dal palazzone per non legittimarlo, che “era in previsione l’assegnazione e si stava verificando del patrimonio pubblico sfitto esistente”. Quindi delle due l’una: o erano già assegnati o erano in previsione. E comunque una verifica è un’operazione che precede l’assegnazione.

Il secondo argomento della Clancy era che queste occupazioni non fossero abitative perché a sgombero in atto non sono stati trovati gli inquilini. Ma cara Emily, mica sono scemi! Se vengono beccati perdono il posto nella graduatoria. Questo “grazie” alla legge regionale del PD che qualifica come “occupanti senza titolo” coloro che occupano un appartamento ACER, con conseguente esclusione da tutte le liste. L’occupazione era abitativa e la Emily lo sapeva.

Infine è di oggi, l’approvazione del passante con i voti favorevoli di Coalizione Civica: un altro bel colpo alla faccia di tutte le promesse di questi voltagabbana. Il destino di smog a 18 corsie per la nostra città è già segnato. Ma viva i gretini! Ricordo ancora la manifestazione di un paio di mesi fa, così tanto ecologista!

Questa è la sinistra a Bologna, la città “più progressista d’Italia”. E infine, nemmeno altre forze un sacco antagoniste ci hanno fatto una bella figura di fronte a uno sgombero così fetente. Ognuno a curare il suo orticello sempre sulla pelle di chi i problemi di un’esistenza dignitosa li vive davvero.