Certe immagini valgono più di qualsiasi testo scritto o parlato. E’ successo che all’uscita dall’Ospedale S. Giuseppe del feretro della giornalista palestinese di Al Jazeera: Shireen Abu Akleh, assassinata tre giorni fa dall’esercito israeliano mentre faceva il suo lavoro di reporter, sparata in faccia tanto per capirci, i militari israeliani hanno attaccato il corteo funebre con un pretesto qualsiasi.
Qui sotto il video:
I fatti mi sembrano piuttosto chiari. Qualsiasi giornalista che faccia onestamente il suo lavoro li descriverebbe per come si vedono. E invece no: la gran parte dei media occidentali ha titolato “Scontri al funerale”. Come se durante il funerale ci fossero dei manifestanti con intenzioni da guerriglia di strada, dei black block, o chissà chi. Era un funerale, punto.
La protervia criminale, assassina delle forze di occupazione israeliane la conosciamo bene, la conoscono i pacifisti e chi sostiene la Resistenza Palestinese e tutto questo non ha nulla a che vedere con l’antisemitismo. Semiti sono anche i palestinesi e ci sono tantissimi ebrei che non condividono i crimini di questo regime fascista e razzista. Per cui su questo non scriverò altro.
Ma sulla disonestà intellettuale e sulla complicità della maggior parte dei giornalisti occidentali, questo sì, voglio scrivere. E voglio scriverlo chiaro a questi signori che proprio in queste settimane ci stanno raffigurando la guerra in Ucraina da un solo punto di vista con falsificazioni colossali: AVETE ROTTO IL CAZZO.
Non solo, ma ormai, se con la pandemia siete riusciti a coprire la gran parte delle porcate antisanitarie e autoritarie del regime, pur facendo nascere comunque un’opposizione trasversale dalle diverse sensibilità e culture: minoritaria ma non di pochi, con la guerra non ci state riuscendo. La maggioranza del popolo italiano non la vuole, né vuole l’invio di armi.
Ma di più: ormai c’è una parte considerevole di società che ha capito che voi campate sulle menzogne. E la cosa più squallida in questa vicenda è la speculazione al soldo di Israele (e di chi la sostiene: USA-NATO) che avete fatto sulla morte di una vostra collega. E questo vi rende ancora più luridamente sciacalli e miserabili. Siete come bestie che mangiano i cadaveri dei propri simili, non avete ritegno. Qui non siamo nemmeno più all’indegnità per la professione che esercitate. Qui siamo nel regno dei fantocci con burattinaio, dei passacarte, di esseri privi di dignità che nemmeno i peggiori crumiri.
Se un giorno a qualche forza di guerriglia di qualsiasi colore verrà in mente di trattarvi come parte in causa, come qualsiasi strumento di una guerra in atto, non avrete neppure il diritto di lamentarvi, perché questo siete. Ovviamente non ve lo auguro, ma un giorno dovrete provare questa sensazione, di essere parte dei conflitti che cercate di edulcorare, legittimare, raccontare con veline menzognere.
Non valete neppure l’unghia del mignolo di una vera giornalista come Shireen.