Difendere la Rivoluzione Socialista Cubana

Difendere la Rivoluzione Socialista Cubana

L’amministrazione Biden non ha cambiato di una virgola la politica statunitense verso Cuba. Dopo l’assassinio del loro lacché scomodo ad Haiti ad opera di mercenari pagati dalla CIA, l’azione a tenaglia Bloqueo e agenti controrivoluzionari si è messa in moto a Cuba. In una situazione aggravata dalla pandemia che ha bloccato il turismo. Ora spero che anche i meno sinistrati dotati di un cervello non ancora del tutto lobotomizzato dal pensiero unico, capiscano a cosa serva il bloqueo che da decenni gli USA perpetrano contro Cuba Socialista.

Ovviamente i tempi di realizzazione golpista con Cuba sono più lenti e complessi che col Venezuela o la Bolivia, rivoluzioni giovani e non ancora stabili, dati i livelli di coesione popolare attorno alla Rivoluzione Socialista Cubana, molto consolidati e di lunga data. Ma alla fine CIA, ambienti cubani mafiosi all’estero, la mettono in atto con agenti provocatori interni, assoldati per seminare zizzania. Ma le condizioni del popolo cubano sottoposto al blocco genocida degli USA sono molto meno pesanti che ad Haiti, o in Paraguay, o in Honduras, o in Colombia: tutti paesi i cui gruppi dirigenti corrotti della borghesia nazionale compradora sono al soldo delle multinazionali di Wall Street e della Casa Bianca. Ed è anche questo un elemento sociale che consentirà al popolo cubano e al suo Partito Comunista di sventare ogni tentativo controrivoluzionario.

Infatti, il Presidente Cubano Miguel Diaz Canel dalla televisione ha chiamato il popolo cubano alla mobilitazione contro le provocazioni controrivoluzionarie di San Antonio de los Banos, L’Avana e Santiago, messe in opera in coordinamento con una marcia a Miami in Florida. I cubani hanno risposto in modo massiccio agli appelli del loro Presidente scendendo in piazza a sostegno della Rivoluzione Socialista Cubana. Ovviamente di questa mobilitazione popolare nei nostri media non v’è traccia alcuna. Diaz Canel lo si è visto proprio a San Antonio de los Banos, tra la folla, come fece Fidel nel 1994.

La mobilitazione a difesa della Rivoluzione Socialista Cubana riguarda tutti i sinceri comunisti nel mondo. Già a Roma nelle scorse ore, nostri compagni della rete dei Comunisti, Cambiare Rotta e USB, hanno respinto i provocatori al soldo della mafia di Miami e della CIA. Rispondere colpo su colpo agli attacchi a Cuba, al Venezuela, alla Bolivia e a tutte le esperienze di democrazia popolare e socialismo che si affrancano dal giogo imperialista è il nostro compito di riserve strategiche nelle lotte di liberazione e nei processi democratici che si sviluppano nel mondo. La loro vittoria e la loro indipendenza è una premessa strategica fondamentale per la nostra lotta anticapitalista nel cuore delle metropoli imperialiste.

Viva La Rivoluzione Socialista Cubana!

Viva il Presidente Miguel Diaz Canel, continuatore della lotta di Fidel!

Viva il Comunismo!