Distruggi il sistema, non il pianeta!

Distruggi il sistema, non il pianeta!

Sappiamo benissimo che gli investimenti in green economy stanno diventando uno degli asset strategici del capitale per i prossimi decenni. Ma da qui ad attaccare Greta Thunberg per sminuire la necessità di una lotta ambientalista sul clima, sulla distruzione di intere foreste, contro il persistere di modelli di produzione e consumo basati sull’idrocarburo non solo è da squallidi imbecilli (sta girando un post che usa un bambino mutilato di guerra del Donbass a paragone con la ragazza borghese svedese), ma è da gente completamente fuori dalle dinamiche fondamentali della lotta di classe.

Infatti, la lotta per la tutela dell’ambiente è parte essenziale della lotta di classe e antimperialista. E questo lo si vede meglio in Amazzonia, tra gli indios, ma anche in Val di Susa con i NoTav. La coscienza mondiale che sta crescendo su questi temi non è “giardinaggio”: è già lotta di classe, anche se non ancora indirizzata in senso anticapitalista. Questo è precisamente il nostro compito di comunisti: contrastare la tendenza interclassista e orientare le classi popolari che si mobilitano per l’ecosistema e il territorio contro il comune nemico che sta distruggendo il pianeta: il capitalismo. E insieme a lui i suoi apparati di comando e disinformazione.

Uno squallido post che specula sui bambini del Donbass


Dai migranti con il controllo dei flussi e dalle ong tutte serve di Soros all’appiattimento del movimento ambientalista a mero strumento del green capitalism, i sovranisti di sinistra stanno lavorando per frenare le lotte sociali senza al contrario esserne interni (le chiacchere stanno sempre a zero) e incidere con i contenuti propri della rivoluzione socialista per orientarle in senso anticapitalista.
Ecco perché la mobilitazione Friday for Future di domani è importante.