Il terrorismo USA è una dichiarazione d’intenti per la guerra

Il terrorismo USA è una dichiarazione d’intenti per la guerra

Gli Stati Uniti inaugurano l’anno nuovo con un’azione terroristica che rischia seriamente di provocare un’escalation bellica di vaste proporzioni. Missili lanciati da un mezzo militare militare statunitense hanno ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani, “reo” secondo Trump e il Pentagono di aver attaccato l’ambasciata USA a Baghdad, inserendo le manifestazioni popolari antiamericane in una presunta strategia iraniana.
L’attacco è avvenuto all’aeroporto della capitale irachena e ha provocato otto morti oltre a Soleimani.

C’è da dire che la decisione di uccidere il generale iraniano è venuta da Trump stesso e già spuntano critiche in chiave elettoralistica, come quella di John Biden, che per sua stessa ammissione definisce l’attacco “dinamite in una polveriera”.

Resta il fatto che la strategia statunitense in Medio Oriente persegue lo scopo strategico di ridimensionare il controllo russo e iraniano nell’area e rivela una debolezza di fondo a partire dalla guerra persa in Siria e dall’alleato (chi sa per quanto) turco ormai fuori controllo.

Le risposte statunitensi al declino generale degli USA sul piano economico, politico e ora anche militare stanno procedendo pericolosamente verso un conflitto diretto contro i paesi che fanno da “ostacolo” come l’Iran, ma a questo punto anche diretto alla Russia, con un possibile coinvolgemento ed estensione del conflitto all’Europa.

L’Unione Europea, ma in particolare l’attuale governo (così come i precedenti) non brillano certo per iniziative diplomatiche volte a calmierare l’escalation, anzi: l’allineamento alla politica militarista USA attraverso la NATO è evidente in ogni area di frizione interimperialista.
È per questo che i media nostrani operano una vera e propria disinformazione-censura sul rischio di guerra per evitare che l’opinione pubblica si orienti contro questa escalation.

Quest’anno è ben evidente che il terreno delle lotte per la pace e antimilitariste sarà piuttosto importante per contrastare lo sviluppo militarista del blocco atlantico verso guerra. La lotta contro la guerra è un ambito fondamentale della lotta anticapitalista per il Socialismo, poiché riafferma i valori della condivisione, del dialogo, della collaborazione e dell’internazionalismo tra popoli, paesi e classi sociali nel mondo. Poiché rappresenta il solo antidoto alla distruzione e alle barbarie che il capitalismo sta imponendo all’intero pianeta.

Per questo diventa anora più importante lavorare politicamente per coinvolgere le cittadinanze in movimenti e aggregati politici antimilitaristi e partecipare a quelli che spontaneamente si formeranno per orientare e far maturare per coscienza politica le semplice indignazione umanitaristica.