La bufala dei bugiardoni su Kim Jong-un

La bufala dei bugiardoni su Kim Jong-un

In questi giorni c’è stato un susseguirsi di notizie sulla presunta morte di Kim Jong-un. Ormai i media occidentali l’avranno fatto morire (visto che non ci riesce la CIA) diverse decine di volte: praticamente a ogni influenza del grande timoniere coreano.
Operazione chirurgica andata male, le cavallette, questa ciolla… le bufale rimbalzavano da un’agenzia di stampa a un’altra.

Poi, come Gesù, dopo un paio di settimane dalla resurrezione di Cristo, Kim Jong-un riappare. Ma la domanda è: era mai sparito? So bene per esperienza che quando ti operi al cuore… altro che pochi giorni! Ti fai una convalescenza di almeno un mese. So altrettanto bene che non andare in pubblico può avere enne ragioni. Nessun giornalista embedded avrebbe nulla da notiziare se per un po’ non si facesse vedere la Merkel o Sanchez.
Ma poi, al riapparire dell’unico leader che vanta una pista d’atterraggio sulla testa, qual è diventato il tormentone? Kim si è fatto di nebbia per scappare dal Covid. Insomma, Kim è proprio un codardo, se non riesce ad essere un moribondo, così deve apparire. Il problema non è il socialismo monarchico della sua dinastia. Il che mi metterebbe in pole position per il Regno Comunista d’Italia, se riuscissi a sterminare tutti i Savoia, visto che il mio trisavolo fu il risultato di un cornino di Vittorio Emanuale II.
Il problema vero è quello di un paese che, al netto delle sue contraddizioni interne, non si è piegato al sistema unico e indiscutibile del capitalismo neoliberale.
A tutti questi pennivendoli dei miei coglioni, bugiardi e servi, che fanno danni per questioni ben più serie, auguro un triplo bypass coronarico per finire poi in una terapia intensiva di un reparto covid.
Sono cattivo? Non più dei finalini standardizzati dei film hollywoodiani sui cattivi che perdono, i quali fanno sempre una fine miserabonda e poco eroica.