La colomba di traverso

La colomba di traverso

Che bella Pasqua da reclusi in casa! Carabinieri e forze dell’ordine in genere che vanno a caccia di famigliole che fanno il pic nic o di clandestini da seconde case. In compenso ieri il raccordo anulare a Roma sembrava essere nei suoi massimi momenti di punta. Una situazione che vista dall’esterno sembra surreale.

E mentre la polizia multa i runner e le signore col cagnetto, Bonometti, presidente di Confindustrialombardia attribuisce l’alto numero di malati e contagiati dal Covid-19 nella sua regione agli animali. Vorrà dire che manderemo i bracconieri a sparare ai cinghiali e ai cervi che si riaffacciano per le vie delle nostre città. O a quell’aquila reale che ieri volava sul cielo di Milano con uno stridio molto più sincero della cantata di Bocelli sul sagrato del Duomo.

In pratica ci pisciano in testa e ci dicono che piove: un’antica usanza che le classi dominanti praticano da sempre per non farci vedere le vere cause degli eventi. E le vere cause della diffusione del Coronavirus sono le migliaia di aziende che hanno tenuto aperto a partire dal polo industriale lombardo-veneto. Bastava vedere il sovraffollamento dei mezzi di trasposto pubblici alle cinque del mattino. Bonometti andrebbe processato solo per queste affermazioni.

E come non vedere la strategia demenziale del governo che non ha contrastato la diffusione del virus con screening di massa? Quanta gente è morta in casa, senza nemmeno uno screening? A quanti è stato fatto in ospedale a poca distanza dall’estrema unzione?

La protervia della classe padronale, unita a un sistema sanitario pubblico già ridotto al lume, sono le vere cause ditutte queste morti. Che non si sono avute in Cina o nella capitalistica Corea del Sud. Questa è la verità.

Ma c’è qualcos’altro che ha fatto andare di traverso la colomba a chi ha un minimo di sale in zucca: tutta la questione degli accordi all’Eurogruppo.

Non starò in questa sede a spiegare come in una situazione di forte crisi sociale, lo Stato dovrebbe fare lo Stato, ossia fare da sé e stampare moneta, dare un ruolo alla Banca d’Italia sui titoli, difendere i cittadini e l’economia da chi (ormai è chiaro) cerca solo di approfittarsene e distruggere il nostro paese predandolo, grecizzandolo, assoggettandolo in una foma di neocolonialismo interimperialista, cioè tra paesi della medesima catena imperiali, in questo caso il polo imperialista europeo. Mi limito a dire che questo concetto che oggi dovrebbe essere più chiaro che mai a persone dotate anche solo di buon senso, continua a non essere nelle corde del PD che, se fosse per il suo ceto politico, ci avrebbe già svenduto spacciando il MES come una soluzione praticabile, quando è un meccanismo extralegale, condotto da tecnici con la totale immunità di legge, per esercitare il dominio puro della finanza e dei paesi trainanti l’UE (Germania in primis) e drenare ricchezza sociale ai paesi “spendaccioni” sotto forma di interessi usurari.

E i cinque stelle che da quando sono al, anzi: ai governi, infilano cazzate una dietro l’altra, se non altro hanno avuto la decenza di opporsi (per quanto?) a questa porcata. Abbiamo quindi assistito al teatrino pre-pasquale di Gualtieri e Giuseppi e non è difficile capire come è andata tutta la questione. Vediamola: il ritornello di Conte è da settimane: MES no, Eurobond sì, con alle spalle un Gualtieri che prima della crisi del virus stava facendo passare il palo nel culo del paese con una buona dose di vaselina, confermando il ruolo di recupero crediti e ulteriori aggi e more del PD.

Germania e Olanda, che sono i capofila dell’applicazione intergrale del “salva” stati hanno continuato a dire le stesse cose, ossia il contrario: no Eurobond, sì MES. Ed è ciò che all’Eurogruppo passa, con alcuni imbellettamenti: MES senza condizioni ma solo per l’emergenza sanitaria Covid (neppure per tutta la sanità!). A Gualtieri ovviamente va bene e si inventa con Conte la storiella dei “grandi” risultati, il dispositivo cassa integrazione europea, il MES con quanto esposto prima (grande vittoria! … da piangere!). E forse, ma forse, ma molto forse (neanche menzionato nel documento conclusivo) la possibilità di discutere di Eurobond: una panzana mostruosa.

Il giorno dopo la bugiarderia mediatica dei mezzi busti sui TG indora la pillola; ma con il passare delle ore il mal di pancia grillino diventa dissenteria. E da qui la dichiarazione serale di Conte: mai preso in considerazione il MES, sì agli Eurobond. La lite furibonda tra pentastellati da una parte e PD e Italia Viva dall’altra la si può solo immaginare. Intanto però continua l’adesso-dopo-adesso-dopo dei soldi ai cittadini e alle imprese, che non arrivano mai ed è un mese che va avanti così. Quelli agli imprenditori non sono pronta cassa, ma a garanzia di firma: già ci si inizia a indebitare in previsione delle tasse da pagare (con una mano si dà, con l’altra si prende…) e non si vuole capire una questione elementare: I SOLDI CHE SI DANNO A CITTADINI E IMPRESE NON POSSONO ESSERE A PRESTITO, MA A FONDO PERDUTO. Altrimenti:

a) avremo una crisi dalla quale non si uscirà più e ci compreranno il paese

b) molto meglio come prospettiva: avremo tensioni sociali auspicabilmente orientate a una guerra civile risolutiva (ci spero…)

Non ci sono alternative a queste due opzioni se non redistribuire ricchezza sociale in forma di reddito e investimento dello Stato nell’economia itaiana. E ormai la bella Europa è andata a remengo.

Questo governo, che sta in piedi solo perché non c’è un moto di piazza generalizzato, visto che il parlamento non funziona, si continuano a non fare elezioni, è un cane morto. Forse è l’animale che intendeva Bonometti?

Qui, a tal proposito, una bella analisi di Paolo Azzaroni su Contropiano, su cui sono d’accordo al 100%.