Una situazione d’emergenza come questa dovrebbe aver fatto capire anche agli aficionados più sfegatati dell’ordoliberismo europeista, che occorre un cambio di modello economico-sociale radicale e drastico. Dovrebbe aver fatto comprendere che non si tornerà più come prima, che al peggio non c’è fine se non siamo noi diretti interessati a invertire il corso della politica nazionale a partire da quella economica.
E invece no. Come capitani in una nave dei folli, Conte, Gualtieri, PD e pentastellati proseguono come se niente fosse verso il disastro. Annunciato da un deus ex machina che nessuno poteva prevedere: il Covid-19, il quale nel giro di pochi giorni, neppure settimane, giorni, ha fatto emergere quanto sia fragile ed effimero il nostro mondo tutto improntato sul profitto privato come motore della società e sulla mancanza di reti solidali anche solo sul piano della mentalità collettiva. Una società totalmente impreparata ai disastri umani, governata da burattini incoscienti, tutt’ora ancorati ai pupari della finanza e delle euroburocrazie.
Il 16 marzo Gualtieri e governo firmeranno per il MES, la cui architettura è spiegata in sintesi dalla Piattaforma Eurostop in
questo articolo su Contropiano e dal quale riporto il passaggio esplicativo:
“… si tratta di un dispositivo che prevede due linee di credito, quella precauzionale e quella rafforzata.
Per accedere alla prima linea di credito occorre essere in regola con una serie di requisiti rigorosamente fissati da paletti che di fatto coincidono con i parametri stabiliti dal Fiscal compact (rapporto deficit/Pil del 3%; debito pubblico inferiore al 60% del Pil o riduzione dello stesso nei due anni a una media di 1/20 l’anno, ecc): insomma si tratterebbe di un caso di salvataggio ordinario rivolto a Stati già con i fondamentali a posto. Una vera e propria manna dal cielo per le banche tedesche che in tal modo potrebbero ricorrervi per fronteggiare e risolvere le pesanti criticità dei loro istituti bancari che detengono in pancia titoli illiquidi, ovvero prodotti finanziari derivati.
Per i paesi non in regola con i parametri economici (per esempio l’Italia) sono invece previste le linee di credito rafforzate che spalancherebbero le porte alla ristrutturazione del debito.
Tali paesi, infatti, potrebbero subire una valutazione di non sostenibilità del debito pubblico con obbligo di ristrutturazione ben prima di ottenere il finanziamento. Solo dopo tale ristrutturazione scatterebbe il prestito subordinato a un piano di aggiustamento macroeconomico sotto stretta osservanza delle istituzioni europee. E la sanità pubblica e i suoi “angeli” oggi tanto osannati torneranno ad essere una voce di spesa non sostenibile.”
7,5 mld di sforamento sono briciole: che i signori di Bruxelles ci faranno pagare salato una volta usciti dall’epidemia, quando e in qualsivoglia modo ne usciremo.
Stavolta però non credo che riusciranno a farcela passare così facilmente. Abbiamo la sanità pubblica al collasso, già adesso, frutto di decenni di tagli, privatizzazioni, turn over. Come comunisti affronteremo con senso di responsabilità la situazione. Ma faremo anche tutto il possibile perché ciò che cova sotto la cenere, la rabbia sociale, le rivendicazioni di diritti basilari, alla vita e alla salute, si trasformino non in involuzioni reazionarie evocate dalle fecce, dai prodotti di scarto del fascismo novecentesco che vivono oggi in personaggi squallidi come Salvini e la Meloni, ma in coscienza politica, solidarietà sociale e consapevolezza che in quest’epoca la lotta per il socialismo, per un modello sociale giusto e realmente democratico, è l’unica strada per battere l’autodistruzione di genere e planetaria a cui ci stanno portando, tra guerre ed epidemie, terrorismi e miseria dilagante.