Non si tratta di questionare se la Cina è socialista o meno: la lotta di classe va portata avanti ovunque ci siano classi dominanti capitaliste.
Quello che divide i comunisti dalle loro caricature è la comprensione dell’attuale situazione storica mondiale: o sei per la distruzione dell’unipolarismo liberal-democratico o metti sullo stesso piano i contendenti per una sorta di ragionamento idealistico che ciancia di scontro tra imperialismi equiparabili tra loro.
La proposta di pace cinese tocca tutti gli aspetti essenziali per una pace duratura nel multipolarismo. Avviso ai naviganti: non siamo più ai tempi dell’URSS e della Cina di Mao, quando la coesistenza pacifica significava revisionismo e capitolazionismo. Oggi i tentativi, le transizioni al socialismo sono quasi del tutto scomparse e la strategia rivoluzionaria internazionale deve muoversi diversamente al netto delle lotte di liberazione già operanti.
Oggi le forze del progresso e socialiste devono proporre la pace con ogni mezzo possibile, anche con la Resistenza all’aggressione mondiale USA.
Il piano di pace cinese va in questa direzione, così come nella direzione delle ragioni del popolo russo e delle popolazioni della Novorossia, visto che l’operazione speciale in Ucraina ha un suo senso e una sua legittima ragione. E infine nella direzione di tutte le ragioni dei popoli e dei paesi resistenti alle guerre ibride statunitensi e della NATO.
Le forze comuniste devono operare dentro questo scenario per favorire questo processo senza prese di posizione di principio che favoriscono il nuovo socialfascismo delle pseudo-democrazie imperialiste.
Ritengo pertanto più corrette le posizioni di forze che non sono comuniste, ma hanno anche presenti alcune componenti comuniste come Democrazia Sovrana e Popolare, che l’equidistanza di certa sinistra radicale, se non il collaborazionismo con i nazi ucraini e l’imperialismo USA e NATO di certe frattaglie sinistrate falsamente antagoniste che sostengono la “resistenza” ucraina.
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