L’onda lunga del dogmatismo che non vede i cigni neri…

L’onda lunga del dogmatismo che non vede i cigni neri…

Negli ultimi vent’anni sono stati due i cigni neri, ossia gli avvenimenti che hanno dato una svolta alla politica generale del capitalismo. Ed entrambi visti insieme si caratterizzano come svolta epocale: fine del liberalismo delle democrazie occidentali e inizio di un’era di totalitarismo iper-tecnologico. I due eventi sono l’11 settembre del 2001 e l’avvento della pandemia da covid-19.

Ovviamente la chiave di lettura non è “complottistica”: non c’è un grande occhio massone che tutto controlla. Ma ci sono dei centri di potere che sono in grado di pianificare delle azioni per mutare il corso ordinario della politica, fin’anco la vita civile, o comunque di cogliere la palla al balzo quando arrivano determinati eventi.

Prendiamo l’11 settembre. Lungi da me dal fare una disamina dettagliata degli elementi emersi dagli esami degli attacchi alle Twin Towers e al Pentagono. Basti solo questa riflessione basata su dati emersi nel corso di indagini indipendenti.

Il video Zero, realizzato da Franco Fracassi cn la supervisione di Giulietto Chiesa merita di essere visto, prima di sparare sentenze basate sul pregiudizio riguardo gli autori.

Prendo solo un dettaglio dell’attacco dei due aerei contro le torri gemelle: del carburante non raggiunge una tale temperatura da far collassare edifici di questo genere. Il crollo delle due torri è stato verticale, non si sono inclinate, sono stati due crolli pressoché identici, nella maniera delle demolizioni edilizie. E durante i crolli, per altro molto veloci, si notano degli sbuffi, che sono tipici delle cariche esplosive messe all’interno degli stabili durante le demolizioni controllate. Ora, il fatto che dalle analisi chimiche vi siano state riscontrate nei detriti tracce di termite e bario, componenti di esplosivi militari, e la termite nel calore che sprigiona (anche giorni dopo nel sottosuolo c’era una temperatura infernale) liquefa l’acciaio e quindi si rende compatibile con i collassi avvenuti, è evidente che qualcosa ha “aiutato” l’azione terroristica dall’interno. Non è poi così “complottistico” se vediamo poi quali sono state le scelte dell’amministrazione USA da quel momento in poi. La storia è piena di zimbelli che vengono usati per ben altri scopi.

Se poi andiamo vedere a chi ha giovato questo avvenimento e che svolta abbia determinato nella geopolitica mondiale a 12 anni dalla fine del socialismo (detto per inciso), possiamo riscontrare una paio di elementi di riflessione:

a) dopo la fine del socialismo, l’imperialismo doveva sancire un passaggio fondamentale negli equilibri internazionali; anche perché la crisi di egemonia si stava affacciando nell’emergere di nuove potenze, al di là della fine del più pericoloso avversario per l’Occidente capitalistico;

b) la crisi generale del capitalismo presupponeva l’avvio di un nuovo ordine mondiale che superasse le debolezze del liberalismo democratico espresso nelle resistenze popolari al nazifascismo durante il secondo conflitto mondiale e nelle Costituzioni che nacquero poi.

Dalle indicazioni preliminari della Trilaterale, alle conseguenti politiche neoliberiste reagan-tatcheriane degli anni ’80, passando per il collassamento dello stato piano principe, il socialismo reale, la sintesi politica che segnava questo “cigno nero” preparato, è nei testi che i neocon stessi hanno redatto sotto la dicitura di “Nuovo Ordine Mondiale”, il PNAC, Progetto del Nuovo Secolo Americano.

Non è difficile da comprendere questa traiettoria politico-strategica, ma i dogmaticidevono avventurarsi in analisi di classe sulle borghesie arabe, anche corrette per certi aspetti, ma che poi alla prova dei fatti, non collimano con i fatti stessi. C’è da chiedersi piuttosto il perché (Michael Moore in Farenheit 9/11 lo ha ben evidenziato)  a fronte di questi attacchi terroristici, l’amministrazione Bush Jr si sia subito premurata di coprire i Saud. E’ evidente che al netto degli zimbelli espressione di gruppi oltranzisti islamici e meri esecutori degli attentati, c’è ben altro dietro e che questi non dovevano comunque minare un’alleanza consolidata tra imperialismo e borghesie capitalistiche delle petromonarchie come Arabia Saudita ed Emirati Arabi.

Tutto questo arzigogolare su contraddizioni che in questo caso appaiono piuttosto forzate, non giova a far emergere la questione fondamentale: che c’è una bella parte di mondo governata direttamente o indirettamente da dei criminali di Stato. Se avessero ragionato così la Cederna e Lotta Continua (che si presero il loro “avere” dal PCI… curioso vero?), difficilmente sarebbe emersa una verità che i servizi e gli apparati di Stato insieme alla polituca democristiana hanno cercato di occultare sin dall’inizio sulla matrice della stragi di Piazza Fontana. E la posizione dei compagni che hanno svolto la contro-inchiesta non erano certo basate sulla mera ideologia, ma su dei fatti, degli indizi, fino a delle prove sugli autori fascisti, sull’appoggio logistico dei servizi USA (la CIA) e il sostegno attivo degli apparati dello Stato, tra cui il SID.

Questa chiave di lettura spiega tutto il resto, tutta la politica imperialista successiva sino ad oggi. Bella pesca, vero?