Lotte operaie contro il green pass

Lotte operaie contro il green pass

Da mercoledì 15 febbraio mezzo milione di lavoratrici e lavoratori resteranno senza lavoro e senza stipendio. Non è stato pensato alcun tipo di sostentamento per loro e le loro famiglie. Dopo mesi in cui si sono dovuti pagare i tamponi a 15 euro l’uno, con l’entrata in vigore del decreto fascista e ricattatorio del governo l’attacco più feroce che punta a dividere i lavoratori secondo il solito schema della campagna d’odio: vax contro no vax. Ma già ci sono delle risposte da roccaforti significative del mondo operaio, come Mirafiori e i Portuali di Genova Prà, più numerosi pezzi del sindacalismo di base e di lotta.

Queste qui sotto sono solo alcune delle prese di posizione provenienti dal mondo del lavoro. I portuali di Genova Prà addirittura hanno deciso di non accedere al luogo di lavoro, un po’ ovunque si organizzano casse di Resistenza e la solidarietà ai colleghi colpiti dal provvedimento si segnala un po’ ovunque. Quella solidarietà che è venuta meno dai gruppi dirigenti sindacali che vanno dalla triplice a quelli del sindacalismo di base e delle organizzazioni che si spacciano per comuniste.

Ciò dimostra che l’azione del governo è stata persino scientifica nello spaccare il fronte del lavoro e che i gruppetti dirigenti dell'”antagonismo” ci sono caduti come delle pere mature. Fino ad oggi hanno blaterato di green pass come arma di distrazione di massa, limitando l’azione al mero sindacalismo vertenziale, guardandosi bene dal tutelare i lavoratori colpiti e dal chiamare all’unità di classe contro un attacco capitalista che non ha precedenti.

Che il green pass come provvedimento non certo sanitario ma di ricatto e discriminazione fosse un dispositivo di comando sulla forza-lavoro e servisse alla ristrutturazione economica e sociale lo si era capito già da mesi. Come si era capito che la classe operaia stava prendendo coscienza di questo: già la lotta dei portuali triestini, al netto di rosari e preghiere (buone solo per i gonzi sinistrati che hanno un approccio ideologico…), conil rifiuto dei tamponi gratuiti e la solidarietà a tutti i lavoratori, era una significativa avvisaglia.

Se però come è sperabile, la lotta in questi giorni si diffonderà, si riuscirà a dare un colpo decisivo all’attacco padronale e governativo. Anche senza la zavorra dei gruppetti dirigenti sinistrati, che alla prova dei fatti non sono stati in grado di riconoscere un carrarmato cileno da un trattore Lamborghini. Menscevichi.

E a questo punto, l’unica cosa da fare per costoro è dimettersi dai loro incarichi dirigenziali e avviare dei congressi costituenti. E’ quello che mi auspico da parte delle loro basi sindacali e politiche d’organizzazione. Se non lo faranno dimostreranno ancora una volta di essere delle conventicole e non delle vere organizzazioni comuniste e di classe.