Nasce il Comitato di Liberazione Nazionale

Nasce il Comitato di Liberazione Nazionale

Ugo Mattei, giurista e cattedratico dell’Università di Torino dà vita al CLN contro “il neoliberismo” draghista. Queste sono le sue parole. Nell’intervista a Byoblu e poi nel discorso alla manifestazione di ieri (vedi qui sotto) a Torino, il professore ha dato un taglio sì costituzionale al movimento di Resistenza popolare al green pass e alla gestione autoritaria della pandemia, ma mettendo al centro i valori dell’antifascismo, citando i GAP, lo sciopero generale del 1943, Dante Di Nanni e Giovanni Pesce, il diritto alla Resistenza da parte del popolo.

L’accostamento storico tra l’ascesa del fascismo e il golpe strisciante che l’Italia sta subendo verso il compimento del piano piduista di repubblica presidenziale, che con Draghi ha un passaggio sostanziale, nelle sue argomentazioni acute non ha certo il carattere di una forzatura. Solo degli ignavi non vedono la forte lesione delle libertà della persona con queste ultime disposizioni di una “cabina di regia” che assomiglia sempre di più al gran consiglio fascista.

Nell’arringa di Mattei, così come nell’intervista, l’accostamento tra la lesione dei diritti dei migranti, con quella che poi è stata fatta su una larga fetta di cittadini italiani, così come l’istituzione delle zoone rosse iniziata con la repressione del Movimento NoTav, tutti questi elementi di analisi e riferimenti valoriali, hanno raggiunto l’obiettivo di tagliare fuori dalle mobilitazioni i fascisti.

In definitiva non so quanto questa ipotesi politica possa prendere piede, anche in considerazione della forza che il movimento di massa no green pass avrà. A sensazione mi pare che le mobilitazioni stiano sgonfiandosi. Quello che però mi sento di affermare è che questa è la proposta più intelligente che abbia visto nascere dall’inizio delle contestazioni contro la gestione criminale del governo della pandemia da covid.

Francamente non me ne frega niente di chi sia in piazza e da chi è formata la futura rappresentanza politica di tale movimento. Se aspettiamo che diventino tutti comunisti… ma no però i troschisti no… e i libertari? Ma loro sono cattolici!, questo è stato un liberale da sempre… ve lo immaginate un PCI che si comportava così nel 1943? Non sarebbe salito in montagna nessuno, non sarebbe nato il CLN e il paese non avrebbe riconquistato la sua dignità dopo l’ignominioso scempio politico del fascismo.

E poi vi do un’altra notizia: una rivoluzione avviene non quando tutti saranno comunisti, ma quando gli apparati della borghesia si spaccano e il comando capitalista si indebolisce. Questa è visione strategica. Il resto sono chiacchiere ideologiche che lasciano il tempo che trovano. E non mi interessano.