Potere al Popolo è ufficialmente lista alle elezioni regionali dell’Emilia Romagna del 26 gennaio

Potere al Popolo è ufficialmente lista alle elezioni regionali dell’Emilia Romagna del 26 gennaio

Dopo due mesi  in cui tante compagne e compagni si sono prodigati per raccogliere le firme necessarie, è ufficiale: Potere al Popolo correrà nella competizione regionale emiliano-romagnola con la sua candidata alla presidenza Marta Collot.

A tal proposito è importante fare alcune riflessioni sulla scelta di voto.

Se a sinistra si continua a votare “il meno peggio” che poi è uguale alle destre per misure di macelleria sociale e repressive, e al contrario non si votano forze politiche che propongono vere alternative a queste politiche neoliberiste che sono bipartisan, non si inizierà mai a cambiare nulla.
Piuttosto che votare per inerzia o con senso di impotenza, o non votare affatto, è meglio votare anche una piccola forza, ma che rispecchia il nostro modo di vedere la società, le spinte che provengono dal basso verso la giustizia sociale. Coloro che blaterano “se viene su la Lega”, dove sono e cosa pensano quando il PD al governo vara misure e leggi come la legge Fornero, jobsact, quando con Minniti ha creato la situazione dei campi libici per migranti, ha istituito il daspo per i poveri? Poi vengono a fare gli antifascisti e gli antirazzisti per prendere voti.
Essere di sinistra e non votare per il PD (in questo caso Bonaccini) o per forze che lo sostengono ma votare per forze che criticano la politica di questa falsa sinistra come quelle di destra, è la scelta più giusta. E nessuno deve permettersi di svilirla o dileggiarla. Andiamo orgogliosi per il voto a Potere al Popolo, ben sapendo d’aver contribuito a far tornare nel paese una sinistra che sta dalla parte degli sfruttati e degli oppressi e che intende cambiare la società per la giustizia sociale.
Temi come il rilancio del welfare pubblico, il salario minimo, lo stop a opere dannose e la riconversione ecologica sul piano delle produzioni e dei consumi, le nazionalizzazioni a partire dale grandi aziende, il disarmo e l’uscita dalle logiche e dall’economia di guerra, non sono utopie irrealistiche ma il vero realismo di fronte allo scempio di inizio millennio che il sistema capitalista ci sta imponendo. Mettere al centro i bisogni e diritti sociali e alla persona, la salvaguardia dell’ecosistema, e non i profitti e la speculazione è la vera scelta di fondo che va fatta. La “sinistra” euroliberista come il PD, tutte queste istanze non solo le accantona, ma le contrasta nel nome degli interessi di pochi, delle classi dominanti. E continuare a sostenere anche da sinistra il suo carrozzone, con liste imbellettate di inutile retorica sociale, porta solo a dare forza alla sua politica reazionaria, ai suoi poteri locali fatti di clientele, corporativismo, cordate economiche speculative con opere che fanno bene solo al portafogli di chi le attua e dei corrotti, precarizzazione del lavoro negli appalti.
Ecco perché il voto a Potere al Popolo non solo è un voto di rottura con queste politiche, ma è un investimento politico per il futuro, perché prenda forza nella nostra regione e nel paese chi rappresenta nei fatti coloro che non sono mai rappresentati, chi contrasta quella che ormai si configura come una vera e propria guerra sociale contro le classi popolari da parte dei poteri forti del capitalismo.