L’episodio del professore leghista di Fiorenzuola, che ha minacciato su Facebook i suoi studenti di render loro una vita infernale se fossero andati alla manifestazione delle sardine, può sembrare una vicenda grottesca e ridicola. In realtà deve portare ad alcune riflessioni.
Innanzitutto, così come il sindaco leghista di Biella, che ha ritrattato sulla cittadinanza onoraria alla Liliana Segre, reduce ebrea da Auschwitz, evidentemente dopo una tirata per le orecchie di Salvini, anche il professore di Fiorenzuola ha fatto una marcia indietro scusandosi. Il che ci porta a dire che la pasta di questi leghisti, così bravi a fare la voce grossa con i deboli, è quella dei codardi, subito pronti a rinnegare quanto detto senza neanche che il gallo canti. Ma ci porta anche a dire che i social trasformano come fece il nazismo dei poveri travet piccolo borghesi, con occhialini e sguardo dimesso tra la folla in feroci pescecani, in questo caso da tastiera, un tempo della burocrazia hitleriana, del computo dei passeggeri sui vagoni piombati per Dachau.
E questo è un po’ più grave. Eh sì, perché se seguiamo la logica del professore di Biella, che vuole rendere un inferno la vita dei suoi allievi sardine, possiamo immaginare cosa accadrebbe se la Lega tornasse al governo oggi, dopo il seguito di massa tra campagne d’odio contro “zecche rosse” e migranti, se le pubbliche amministrazioni, gli ospedali, le scuole, le univeristà si riempissero di nuovi burocrati del computo per le nuove Dachau, con liste di proscrizione. Avremmo anche il chirurgo che non vuole operare il cardiopatico perché di Rifondazione Comunista? Avremmo il rogo dei libri non graditi nelle bilioteche comunali e di stato (e questo già accade), avremmo un paese con un tasso di discriminazioni alle stelle per censo, politica, etnia, religione e via dicendo. Si arriverebbe a discriminare anche la propria ombra, come illustrava bene una vignetta di Vauro di parecchi anni fa (segno che il problema non è certo nuovo).
Mala tempora currunt. Forse sarebbe meglio darsi una calmata con i social e vedersi de visu. Perché i casi così sarebbero due: o il leghista capirebbe senza schermature virtuali che davanti ha persone, oppure si meriterebbe fino in fondo una suonata da traumatologico peso.