Sul sentiment del popolo…

Sul sentiment del popolo…

Un contributo da France Insoumise (Melenchon) con alcuni spunti interessanti.
In particolare pongo l’attenzione su questo passaggio:
“L’inno nazionale e la bandiera non assumono mai il significato di sciovinismo o nazionalismo ideologico. Si tratta di una proclamazione d’identità cittadina: “la nazione siamo noi, il popolo”. Questo popolo si omogeneizza nell’azione e attraverso l’azione. Acquisisce progressivamente un’autonomia decisionale e di presenza pubblica.”

L’analisi politica di Melenchon è incentrata fondamentalmente sulle fasi dello scontro sociale in Francia. Tuttavia non manca in questo passaggio un elemento essenziale per la riflessione da parte dell’antagonismo di classe e dei comunisti anche per l’Italia, i quali hanno sempre associato il tricolore al nazionalismo borghese se non al fascismo.
Nelle masse popolari italiane è radicato il senso della nazione e ogni azione fatta contro il popolo da parte dei poteri istituzionali viene vissuta come una lesione dei diritti e interessi del popolo e della nazione stessa. I richiami alla Costituzione sia nel periodo delle restrizioni pandemiche, sia dell’attuale guerra NATO-Russia per mezzo di Ucraina, esprimono con chiarezza adamantina tale lesione. Questa è una leva fondamentale al di là di ogni ideologismo autoreferenziale e gruppettaro, per amplifcare e unire le mobilitazioni.
Invece, a differenza della Francia, abbiamo una sinistra di classe inerte e avvitata su una conflittualità che definirei ormai micro-corporativa: uno schema anti-tattico che si è esteso dalla pandemia alla guerra. Si blatera di Francia, ma non se ne capiscono le leve politiche che le avanguardie utilizzano nella dialettica con i movimenti di massa d’Oltralpe.
Ma oltre a questo, un’incapacità di analizzare la strategia politica del nemico e l’arroccamento ideologico che rivela il nulla politico al di là dei temi trattati come luoghi comuni, si traduce nella mancanza di presenza laddove invece sarebbe necessario e si lasciano alle destre contesti e tematiche che potrebbero essere trattate secondo un punto di vista di classe.
Se la nozione di nazione, patria, continua a essere questione di nazionalismo che tanto fa comodo a una borghesia rapace, e non invece alla sovranità di un popolo senza distinzioni di etnia, genere, origine, ecc. si lascia spazio e narrazione alle destre più reazionarie, che per vocazione usano il populismo per crearsi consenso e distrarre la lotta di classe dalle vere questioni in campo e preludere a qualcosa di ben peggio.
Persone che fino a due anni fa si disinteressavano di temi politici oggi urlano questi slogan. Sanno bene chi sono i responsabili del controllo sociale e delle restrizioni, della guerra, della miseria, della distruzione dello stato sociale…

Il sentiment popolare lo avevano ben capito i comunisti nella nostra Resistenza, ma quelli di oggi no. Eppure l’occupazione di forze straniere, pur fatte le dovute differenze e proporzioni, è un fatto acclarato e che mina la nostra economia, la nostra sicurezza, tra filiere controllate dalle multinazionali, acquisizioni di imprese e marchi, concentrazione di capitali, basi militari NATO, presenza di armi nucleari sul nostro territorio, governance limitata da Washington e Bruxelles.

Ormai è chiaro che se escludiamo un effetto nottola di Minerva, con relativo tentativo di strumentalizzare il lavoro politico altrui, fatto con fatica in questi due anni, cercando di “cammellare”, testa corteo, tentativi di escludere, ecc., tipici di queste parrocchie rosse, questo pezzo di sinistra antagonista ormai è giunta al capolinea e non uscirà dalle proprie riserve felici. Dal narcisismo politico di chi si trova bene solo dove ci sono falci e martelli.
Tentativi che vanno rispediti al mittente, se non basati su una necessaria e possibile unità di tutte le forze sociali e politiche contro la guerra, la NATO, l’UE e le politiche di macelleria sociale in atto.
(Nella foto, la manifestazione di ieri contro la guerra e la NATO, promossa dal Coordinamento Modenese contro la guerra)