Stato d’assedio

Stato d’assedio

In Italia è sempre emergenza per qualcosa. La normalità non esiste più. Anzi, l’emergenza, qualunque essa sia, è la normalità. Ma è un’emergenza selettiva: otto bambini che muoiono di cancro negli ultimi venti giorni a Taranto non è emergenza. Più di 50 morti sul lavoro dall’inizio dell’anno non è emergenza. La nuova emergenza è il Covid-19, o coronavirus: una grande influenzona estremamente contagiosa, fatta iniziare in Cina, nella zona industriale tra le più popolose, crocevia delle linee di comunicazione e trasferita in altri paesi come Corea del Sud, Iran e in Italia, dove il focolaio è compreso tra la Lombardia e il veneto. Praticamente l’area economica di punta del paese.

Un’influenzona che al momento ha fatto sei morti: tutti anziani e con patologie pregresse, ma che sta creando panico, assalti ai negozi, svuotamento di scaffali ai supermercati, ma soprattutto misure draconiane da parte di Regioni e Governo, con due zone rosse, una nel basso lodigiano e una in Veneto e misure straordinarie che sospendono scuole, università, musei, cinema, eventi sportivi, ecc. Uno stato di polizia attorno le due cinture considerate focolai.

Se leggete questo articolo di Repubblica, potete rendervi conto di come decenni di tagli alla sanità pubblica abbiano messo a dura prova le strutture interessate a questa emergenza: non ci sono tamponi sufficienti, quindi non fanno esami neppure a chi ha la febbre. Meglio tenere in casa migliaia di persone senza alcun tipo di sostegno. Dunque, la gente giustamente si ribella e fa come molti cittadini di Codogno, che per approvigionarsi sono costretti a rompere l’isolamento da strade secondarie e andarea fare la spesa nei paesi vicini, fuori dalla zona rossa.

Ovviamente la mia gratitudine va ai medici e a tutto il personale sanitario che in questi giorni si sta prodigando per affrontare la situazione. Meno gratitudine ai politici, di governo e di opposizione, che come al solito la buttano in caciara. Nessuna forza politica che si ponga il problema di rimpere con i vincoli imposti da Bruxelles per liberare fondi per contrastare il contagio, curare coloro che sviluppano la malattia, ma anche per fare fronte nei prossimi mesi se non anni, alla crisi economica che quaesta situazione sta provocando, facendo piovere sul bagnato.

La società, ogni comunità umana sta andando incontro a situazioni di questo tipo, naturali o provocate dall’uomo (come in questo caso). E’ impensabile ritenere che questo sistema ci garantisca il controllo e il contrasto delle calamità. E’ impensabile che chi specula sulla vita di milioni di persone per profitto, che provoca guerre e terrorismo, ci tuteli da qualsivoglia vera emergenza. sarebbe ora di pensare a un sistema di tipo nuovo, a un socialismo che metta al centro le persone e non i profitti. Altro che tutti zitti, niente polemiche e tutti uniti per affrontare la situazione! Zitti sto par di palle!

Occorre mettere in evidenza le contraddizionidi questo sistema e indicare le soluzioni così che la gente capisca. E finalmente inizi a muoversi.