In questi giorni mi viene in mente il ritornello del soundtrack finale di Strangelove di Stanley Kubrick, quando il capitano cowboy si lancia dal B52 a cavallo della bomba atomica.
Mai titolo fu più calzante di questo lp sui film di guerra americani: “Hollywood goes to war” e Kubrick lo sapeva bene. Lo sappiamo pure noi che su un film di fiction abbiamo subìto l’attacco dei war boys american and ucrainian per Il Testimone (1), un film di fiction. Solo il grande ufficio stampa del sogno americano che è la guerra dei “buoni” è depositario della narrazione unica: da “Patton”, “Il grande uno rosso” a “Salvate il soldato Ryan”, passnado per “Rambo” nei suoi molteplici sequel.
Il resto è censura o, una volta storicizzata una vicenda, roba da cinema d’essai. Ma torniamo al ritornello che mi ronza in testa, perché un motivo, e non è solo musicale, c’è: ed è la Seconda Guerra Civile Americana alle porte, con il Texas che sfida lo Stato Federale e 25 stati in mano ai repubblicani che lo appoggiano. E già Nord Carolina, Oklahoma e Florida sono in procinto di inviare la propria guardia nazionale in appoggio a quella texana (2).
Tornano in mente Pittsburgh, i virginiani, il generale Lee che scende incuriosito da cavallo e dal piedistallo della sua statua a Richmond pulendosi le vesti imbrattate dai writer di Black Lives Matter, sostenuti nella cancel culture dai dem bombardieri e da Barbra Streisand con Beyoncè.
Ma tutto questo non vi fa accapponare la pelle? Non per la questione dei fili spinati contro i migranti, bensì di quello che cova sotto la cenere degli States da Capitol Hill in poi. Non vi accorgete che la seconda guerra civile americana è iniziata? E che Ripper, il generale pazzo di Strangelove è già in azione da tempo in Ucraina, in Medio Oriente, nell’estrema Asia e che non c’è niente di meglio di una bella guerra esterna per distrarre le proprie masse a stelle e strisce?
L’attacco con droni di un gruppo, pare, filo-iraniano alla Tower 22: base USA in Giordania, capita così a fagiolo, che la pelle si accapona ancora di più. L’Amministrazione USA ha subito dichiarato che ai tre militari USa morti nell’incursione, risponderà senza alcun dubbio.
Certo, se la Russia ha dimostrato di essere un boccone troppo indigesto, e poi c’ha l’atomica, cosa è meglio dell’Iran in uno scenario sempre più incandescente? Davanti a un’aquila così rapace non voglio fare l’uccello del malaugurio, ma da questo evento potremmo aspettarci qualcosa di molto brutto. Forse l’escalation parte da qui
Gli USA del resto sono maestri in pretesti quasi sempre costruiti: da Pearl Harbour all’incidente del Tonchino, fino all’11 settembre. Diciamo dunque al generale Lee, che non sarà lui a combattere gli unionisti, ma unionisti e confederati saranno insieme come rinascita di una nazione contro il nemico più opportuno (3).
Ovviamente le contraddizioni restano tutte, nel ventre di questa bestia ipertrofica. Ma per il momento… That’s all folks!
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NOTE:
1. Il sindaco Lepore a Bologna, come Nardella a Firenze hanno minacciato rispettivamente una Casa di Quartiere (Villa Paradiso) e un Teatro (dell’Affratellamento) che avevano in programma la proiezione di un film “putiniano”
2. Qui un approfondimento della situazione e: