Sulle misure del governo prese ieri pomeriggio

Sulle misure del governo prese ieri pomeriggio

Con quest’ultimo dispositivo, il governo Draghi prosegue il suo attacco a quelle che erano normali libertà civili in tempi di democrazia borghese. In pratica un colpo di stato a tappe che ci sta portando a un fascismo bio-politico, a un totalitarismo dominato dalle regole neoliberiste e della tecnocrazia.

In quasi due anni di pandemia non è stato fatto nulla per la salute pubblica dei cittadini. Anzi il contrario: si è tenuto aperto per i profitti delle company multinazionali e del grande capitale e chiuso per la vita civile e per interi settori del commercio e della manifattura che sono la  vita per milioni di lavoratori e piccole imprese. Al contrario si sono sacrificati sull’altare dei profitti di big pharma e del controllo totalitario 130 mila persone: gli ospedali e le terapie intensive si sono intasate a causa del protocollo criminale “tachipirina e vigile attesa” per spianare la strada a i vaccini genici delle case farmaceutiche su cui colossi come Blackrock hanno puntato. Al contrario si sono impedite la tracciabilità capillare con i tamponi (che ancora oggi costano ai cittadini e fanno fare grassi affari a chili produce) e la ricerca di terapie che sin dall’inizio c’erano o si potevano mettere in campo per verificarne gli esiti. Al contrario non si è investito nulla per la sanità pubblica, che tra l’altro oggi nel PNRR è l’ultima voce di spesa, nulla per i trasporti, nulla per la medicina di territorio, nulla per l’assunzione di personale medico e paramedico. Tutto ciò ha portato a una strage di Stato di cui questo esecutivo e tutti gli apparati politici e mediatici che l’hanno sostenuto dovranno prima o poi risponderne difronte a tutto il popolo italiano.

E oggi, con queste ultime misure: obbligo vaccinale per gli over 50, divieto di entrare nei supermercati, e in altri esercizi commerciali, poste, banche se privi di green pass, si compie un ulteriore passaggio bio-fascista che nega i diritti più elementari a milioni di persone. Non v’è dubbio che le ricadute saranno pesanti per i diritti sociali, civili, ma anche per l’economia, confermando l’Italia tiranneggiata e vessata da un agente del capitalismo finanziario internazionale, a laboratorio delle oligarchie capitaliste che stanno usando il covid per spostare i rapporti di forza mondiali a loro vantaggio: nella concentrazione di capitali, nel controllo delle filiere produttive e dei flussi commerciali, in un nuovo tipo di comando sulla forza-lavoro e sul piccolo capitale.

Le sinistre d’opposizione, come i sindacati base, i loro ceti dirigenti e le organizzazioni che si dicono “comuniste”, non solo non hanno mosso un dito di fronte a questo scempio autoritario, ma hanno aderito alla logica repressiva invocando misure ancor più draconiane adducendo a scusante la sicurezza dei lavoratori, hanno caldeggiato l’obbligatorietà dei vaccini: proprio ciò che oggi il governo sta imponendo agli over 50, anche disoccupati. Di fatto si sono accodati ai sindacati concertativi. Le sfilate “antigovernative” e le gite turistiche davanti alle fabbriche in vertenza come la GKN non sono andate al di là di un rivendicazionismo economico totalmente privo di critica politica al progetto reazionario del governo Draghi, rivelando la pochezza politica di questi neobonzi, pronti a reprimere ogni tentativo di dibattito interno, figuriamoci di iniziativa.

Costoro si sono fatti scudo di una scienza “imparziale”, inibendo ogni dato, ogni studio, ogni elemento che disturbi la narrazione ufficiale sui vaccini. Hanno usato l’esperienza cubana per validare i vaccini di Big pharma, in una sorta di proprietà transitiva demenziale. Oggi però stanno emergendo tutte le contraddizioni di una gestione sanitaria dominante che di scientifico non ha nulla e tutto di politico, che non la finalità del paese caraibico socialista, ma che è funzionale ai piani del grande capitale. Rivendicare la liberazione dei vaccini dai brevetti in generale è giusto, come per qualsiasi terapia, ma per come è stata gestita dai neobonzi la critica e la lotta sul fronte delle terapie, c’è da dire che costoro si sono resi complici del regime capitalista, del governo Draghi, divenendo veri e propri ascari. Hanno bloccato ogni tentativo dall’interno di dialettica con il vasto movimento che è nato contro il green pass, non stanno difendendo i lavoratori colpiti dai provvedimenti, con la scusa che il green pass sia un’arma di distrazione di massa. Hanno dato una chiave di lettura sociologica del movimento vedendo solo terrapiattisti e fascisti, quando sul piano del materialismo dialettico e di un’analisi di classe interi spezzoni di proletariato (e non solo di piccola borghesia attaccata nei suoi interessi) si sono mobilitati per mesi e mesi, con le parole d’ordine più basiche ed elementari (libertà…) ma ponendosi a differenza delle belle sfilati e schiamazzi del sindacalismo di base, al centro dello scontro sociale tra capitale e popolazione devastata da lockdown, sistema sanitario inefficiente, misure economiche depressive, povertà dilagante.

Dovevano essere i comunisti a portare contenuti, progettualità, identità di classe! lavorare per l’egemonia proletaria in un vasto contesto di scontro sociale!

Oggi dunque, anche se con ritardo, la sinistra di classe, la sua parte sana e non compromessa, sta ricomponendosi attorno all’Assemblea Militante e molto occorrerà fare per organizzarsi per quella che sarà una guerra sociale di lunga durata.

Sul piano politico occorre prendere atto che l’opposizione che si sta formando in ogni angolo del paese condensa in sé le varie culture della società italiana: liberale, cattolica e comunista. L’errore che va evitato questa volta è quello di costruirsi delle riserve indiane. Nel movimento occorre starci prendendo a modello, se così si può meglio capire, il CLN della Resistenza. Chi sono gli azionisti se non gli Agamben e i Freccero? Chi sono gli Zaccagnini se non quel mondo cattolico in subbuglio? Che cosa sono quegli organismi che dimostrano vivacità intellettuale e scientifica se non associazioni come la 15 Ottobre? Oggi il progetto immediato è quello di battere questo totalitarismo del grande capitale. Poi c’è chi dice per “ritornare alla democrazia”, chi sostiene di “applicare la Costituzione”. Ma comunque non vi può essere processo rivoluzionario al socialismo senza democratizzazione della società: questa è la prima tappa. Ci sono compagni di viaggio a cui può bastare? A noi comunisti non basterà. Ma intanto abbiamo alleati in questa lotta.

Sul piano sociale la parola d’ordine è Resistenza. Oltre alle manifestazioni, si tratterà di organizzare boicottaggi, scioperi selvaggi, disobbedienza. Al momento siamo minoritari, ma siamo tanti. E questo può avvenire solo se soddisfiamo il punto precedente. Come sinistra rivoluzionaria da sola non andiamo da nessuna parte. Per questo i nostri contenuti e le nostre proposte devono vivere in tutto il movimento. Se nasce come spero un CLN, noi dovremo essere là. Se ci sono dei tricolori, noi metteremo quelli delle Brigate Garibaldi, con la stella rossa. Si tratta finalmente di essere comunisti dentro un movimento popolare reale, si tratta di alimentarlo con i nostri valori, le nostre idee, la nostra visione del mondo, la nostra memoria storica fatta di solidarietà sociale, di casse di mutuo soccorso, internazionalismo.

Qui sotto riporto il documento dell’Assemblea Militante:

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-assemblea_militante_liniziativa_della_sinistra_antagonista_contro_la_gestione_draghi_e_speranza/5496_44612/


 

P.S.:

Se ce ne fosse stato ancora bisogno riguardo la complicità degli ascari con Draghi & C., riporto l’ultimo editoriale di oggi di Contropiano, di Dante Barontini: Mezzo obbligo vaccinale, solo per garantire la produzione.

Scrive: “Il mezzo obbligo vaccinale passa ancora una volta per il green pass, nonostante questo strumento abbia già dimostrato di non essere assolutamente sufficiente per spingere verso l’iniezione quanti diffidano.” L’obbligo lo vuole per tutti, il talebano dei vaccini, e il super green pass è insufficiente. Comincio a pensare che se questa gente fosse al governo farebbe una bella cura “cinese” alla popolazione.

E infatti in Cina si sta sviluppando il credito sociale: la patente a punti sul comportamento della persona. Per cui a questi “compagni”, evidentemente residui di una certa visione poco libertaria del socialismo, stanno bene le misure liberticide “a fin di bene”, una sorta di “collettivismo forzato” che innalza un senso di responsabilità da scientismo astratto nell’empireo dei grandi percorsi gloriosi al socialismo. Che l’obbligo sia una scemenza perché ormai è acclarato che i vaccini genici non impediscono i contagi e quindi al virus di circolare, per costoro è solo un dettaglio. E che il green pass non sia una misura sanitaria, ma coercitiva, non è un argomento su cui sviluppare critiche, c’è la totale adesione(anzi il governo dovrebbe fare di più… sic!) visto che come da sopra citato sono favorevoli alla coercizione per far vaccinare tutti.

Un’intera parte della sinistra di classe, di comunisti, è finita in un binario morto. Ma non se ne è ancora resa conto.