Biopolitica

Ho sempre dato un valore di apoliticità e quindi inconcludenza a un termine: biopolitica, che associa la politica alla vita, dato che la vita stessa è già di per se stessa descrivibile e agibile attraverso l’atto politico. Tuttavia ciò che sta accadendo in queste settimane, il profondo mutamento antropologico che avviene nello stesso sistema di relazioni sociali capitalistiche, stravolgendole, non può essere spiegabile e agibile con le normali categorie socio-economiche della politica. Del resto, se per Marx “l’uomo nuovo” è un essere sociale complessivo, che riassume superandole le contraddizioni stesse tra umanità e natura, e che relega il capitalismo a un momento dell’esistenza sociale della comunità umana, la politica è qualcosa che va oltre il piano dei rapporti conflittuali tra classi, tra individui, andando a investire una dimensione più vasta e prodonda come il rapporto tra umanità e natura.

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