Residui

La kermesse anti-Sanremo, il Festival del Disarmo, è finita a schifio. Sono volati stracci tra i vari gruppi: chi l’ha organizzata e chi voleva avere il suo posto al sole. E di fronte a una situazione così catastrofica come l’imminenza di un conflitto su vasta scala, totale termonucleare o tattico continentale, non è propriamente simpatico. Protagonisti: CLN, Fronte del Dissenso, paragoniani, Alternativa, Italia qui Italia là, gruppetti che si contendono la carcassa del movimento no-GP e anti-obbligo vaccinale. Ma quando parlo di gruppetti non mi riferisco alla base, a  quei soggetti che continuano a ritrovarsi, bensì ai loro vertici malati di protagonismo. Anche con il PCI era idem con patate: la base era una cosa, la dirigenza un’altra. E abbiamo visto a dove ha portato.

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“Ma dove mi sono andato a Cacciari…”

Massimo Cacciari evidentemente ha compreso di essersi infilato in un cul de sac, ossia che sarebbe stato trattato come un paria dai media, da tutto il mondo culturale, accademico, della politica con le sue posizioni “no vax”. Per cui l’exit strategy che ha scelto è socratica. La potete leggere qui.

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Nasce il Comitato di Liberazione Nazionale

Ugo Mattei, giurista e cattedratico dell’Università di Torino dà vita al CLN contro “il neoliberismo” draghista. Queste sono le sue parole. Nell’intervista a Byoblu e poi nel discorso alla manifestazione di ieri (vedi qui sotto) a Torino, il professore ha dato un taglio sì costituzionale al movimento di Resistenza popolare al green pass e alla gestione autoritaria della pandemia, ma mettendo al centro i valori dell’antifascismo, citando i GAP, lo sciopero generale del 1943, Dante Di Nanni e Giovanni Pesce, il diritto alla Resistenza da parte del popolo.

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In Monti veritas

Mario Monti nelle sue esternazioni a La7, nel programma di De Gregorio e Parenzo, non fa altro che esprimere il parere dell’oligarchia che comanda questo paese e tutto il polo europeo atlantista. L’ex presidente del consiglio parla un linguaggio di guerra, che solo in apparenza è rivolto al virus. In realtà il clima bellico gli serve per legittimare due concetti fondamentali: un’informazione antidemocratica e a reti unificate, praticamente un nuovo Minculpop e l’idea che neanche tanto sotto traccia anima i circoli del potere finanziario e politico: gli italiani non sono educati e non hanno cognizione di cosa sia la politi a e di come farla. Ergo, occorre che ci pensi una sorta di aristocrazia oligarchica, gli esperti, gli uomini di potere che con la loro saggia illuminazione guidino le popolazioni ignoranti e decidano cosa è bene o no per loro.

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