Israele
La questione palestinese tra multipolarismo e decolonizzazione
Piaccia o no ai nostri commentatori, veri aedi del suprematismo occidentale, gli eventi di questi giorni in Palestina collocano il conflitto israelo-palestinese dentro le dinamiche internazionali odierne. Le misure fasciste prese da Macron in Francia, che vietano le manifestazioni pro Palestina, punibili con l’arresto, dimostrano che le classi governanti atlantiste stanno comprendendo che il declino dell’impero americano davanti alle potenze emergenti in Asia e a modelli economico-sociali alternativi come in America latina, nel contesto dell’afermazione dei BRICS e e dei processi di decolonizzazione come in Burkina Faso, Mali e Niger, ha forti ricadute in tutta la catena imperialista.
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Rabbia saudita, egiziana, irachena, libica, qatariota…
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Come bestie che mangiano i cadaveri dei propri simili
Certe immagini valgono più di qualsiasi testo scritto o parlato. E’ successo che all’uscita dall’Ospedale S. Giuseppe del feretro della giornalista palestinese di Al Jazeera: Shireen Abu Akleh, assassinata tre giorni fa dall’esercito israeliano mentre faceva il suo lavoro di reporter, sparata in faccia tanto per capirci, i militari israeliani hanno attaccato il corteo funebre con un pretesto qualsiasi.
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La mascherina di Zorro
Dopo vari episodi di imbecillità parafascista, come vietare (poi cosa rientrata) un corso su Dostojevskij, la partecipazione di gatti russi a una mostra felina a Reggio Emilia, e così via e mentre ragazzini russi vengono pestati dai compagni di classe come nel bresciano e ogni voce anche solo ri ragionamento sul conflitto in atto in Ucraina, viene messa a tacere (vedi il caso del prof. Orsini, il cui contratto in RAI è stato annullato), la deputata europea del PD Alessandra Moretti ha “pensato bene” di proporre la persecuzione di chi espone nei social o in genere la lettera Z.
Terrorismo di Stato. Ma non si può dire…
Vietato avere opinioni su Israele…
… che non siano quelle della classe dirigente sionista israeliana. Come potete leggere qui, Chef Rubio è stato querelato dalla comunità ebraica per alcune sue affermazioni su Radio Radio. Non passa giorno che i sionisi che si spacciano per comunità ebraiche e il governo israeliano attraverso i suoi organi diplomatici non minacci, faccia pressione, cerchi di annullare iniziative di critica alla macelleria genocidaria sionista in Palestina.
Un’immagine che del sionismo dice tutto
Il sionismo è come il nazismo e il fascismo: è un crimine. Un crimine contro un popolo: quello Palestinese. Un crimine contro l’umanità. Sostenere questo non è antisemitismo, ma è diverse cose in relazione tra loro: umanitarismo, antimperialismo, antifascismo.