Faccio una premessa doverosa, visto che a differenza di certa compagneria non mi nascondo dietro il pacifismo melenso e né-né-ista: comunisti leninisti con la birretta in una mano e i vari cencelli del dottrinarismo peggio del diamat nell’altra: IO NON SONO PACIFISTA, anche perché so bene che un mondo di uguaglianza sociale e privo di guerre e sfruttamento non sarà possibile che avvenga in modo indolore. Non lo ero 40 anni fa e non lo sono adesso.
Ma detto questo, ritengo che questa campagna dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, che ha visto la Giochi Preziosi (multibrand Officina Italiana, un nome che dice tutto…) tirare il culo indietro sulla vendita di zainetti militari, vada replicata per tanti altri prodotti e contesti, per quelle merci e servizi che abbiano a che vedere con la guerra. Oggi la guerra non è certo la guerra di classe, che sarebbe anche auspicabile, ma per antonomasia sono le guerre dei potenti, delle potenze imperialiste, degli aggressori del XXI secolo ossia USA-NATO.