Questo che vedete qui sopra è un murales che riporta una frase di Peppino Impastato, il compagno, comunista, assassinato dalla mafia democristiana. Peccato che sia un falso. La vera frase non inizia con “pace”, ma con COMUNISMO.
PCI
Elogio del guevarismo
Questo intervento è dedicato a Forest Michael Reinhoel, combattente antifascista ucciso dai federali a Lacey, Washington, USA il 4 settembre scorso.
Oggi, 11 settembre, è una data importante. Non mi riferisco al 2001, il momento in cui a seguito di attentati “piuttosto dubbi” sulla matrice, gli Stati Uniti hanno iniziato una nuova strategia di aggressione a quei paesi considerati terroristi, in realtà non allineati alle logiche e alle regole del suo impero. È l’11 settembre del 1973, quando con un colpo di stato i militari comandati dal generale Augusto Pinochet Ugarte ponevano fine nel sangue all’esperienza di Unidad Popular (UP) in Cile, delle forze di sinistra e del Presidente Salvador Allende, iniziata tre anni prima con la vittoria elettorale delle sinistre.
Lo sciopero della fame di Battisti e i soliti forcaioli
Nel carcere di Oristano, dove è detenuto, Cesare Battisti, ex appartenente ai PAC (Proletari Armati per il Comunismo) ha iniziato uno sciopero della fame. Perché? Certo non chiede caviale e champagne come millantano i vari media di regime, ma semplicemente per ragioni di salute: per potersi cucinare riso in bianco per evitare i cibi troppo grassi e i fritti del carcere che per lui sono veleno. E per porre fine a un regime di isolamento di fatto illegale e arbitrario.
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2 agosto 2020. Una giornata di lotta
Mentre le massime autorità e le forze istituzionali celebravano un una Piazza Maggiore ingessata la solita liturgia autocelebrativa, la sinistra di classe, di lotta, quella che in tutti questi anni ha tenuto alta la bandiera dei diritti e dei bisogni popolari, si riappropriava di piazza Medaglie d’Oro e nel pomeriggio occupava la piazza in cui doveva tenersi la manifestazione fascista revisionista, quella della “pista palestinese”, impedendone lo svolgersi.
Pugno alzato per Francesco!
Tra tre giorni è il 43° anniversario dell’assassinio di Francesco Lorusso a opera dei carabinieri, in via Mascarella a Bologna. L’episodio avvenne durante una protesta all’università contro i mazzieri di Comunione e Liberazione, riuniti in assemblea. Da una foto si vede bene che alcuni di loro erano armati di bastoni.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio
Come potete leggere qui, Mattia Santori, il guru ell’operazione Sardine, si è spinto ben oltre la stigmatizzazione dell’odio profuso dal popolo leghista sui social media. Propone un identificativo per chiunque si iscriva a un social come Facebook cosicché la polizia postale non deve faticare per identificare i soggetti ed è quindi possibile perseguirli. Santori ha proposto anche un daspo come quello che viene attuato nei confronti degli ultras negli stadi e, guarda caso, per chi lede il “decoro” urbano (i poveri) o compie atti considerati dannosi per la comunità (adottato per tanti antagonisti, ma va!).