Leggi tuttoRiflessioni su una sinistra di classe che sbaglia
Potere al Popolo!
Arcobalenite
Riguardo la dichiarazione di intenti che nella cordata Manifesta-De Magistris riunisce tutto il gotha della sinistra cd di classe, non posso non fare alcune osservazioni. Chi mi conosce sa che io provengo dall’area che ha in Potere al Popolo! l’ultima significativa espressione politica di un percorso iniziato anni fa e poi confluito in PaP insieme alla compenente napoletana che aveva dato vita dal CS Je so’ pazzo, a questa organizzazione. Se ben mi ricordo, prima con ROSS@, poi con Eurostop, l’elemento strategico della politica antagonista messa in campo era la rottura con l’UE e l’uscita dalla NATO, nell’ipotesi di costruire un’area Euromediterranea, la cd ALBA Euromediterranea.
Riflessioni sulle sinistre francesi e italiane
Inutile girarci intorno: nel ballottaggio francese delle presidenziali, Il quasi 20% di France Insoumise pesa e non poco. È l’ago della bilancia. E infatti Melenchon si è subito premurato di mettere le mani avanti: non un voto alla Le Pen. Ma forse vuol dire votare Macron? Non lo ha detto, per cui…
Cara Elisabetta
Elezioni comunali a Bologna
Alla fine, il risultato può sembrare deludente: ci fermiamo sotto il 3% e non entriamo in consiglio comunale. Ma in realtà Marta Collot è la terza candidata sindaca più votata a Bologna e Potere al Popolo raddoppia i voi in città rispetto alle scorse regionali. Da qui, una serie di considerazioni.
Elezioni comunali a Bologna: un voto importante per Potere al Popolo!
Il 5 ottobre si vota per rinnovare la giunta comunale di Bologna Città Metropolitana. Ho visto come le mie e i miei compagni si sono impegnat* con iniziative, volantinaggi, attacchinaggi, interventi nei quartieri per far conoscere Potere al Popolo! alla cittadinanza e i suoi contenuti. Ha qualcosa di straordinario e certamente queste elezioni sono servite al nostro interno per creare e rafforzare legami e organizzazione di base, che saranno utili per le future battaglie. Perché Potere al Popolo! non si ferma certo con la fine delle elezioni!
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La campagna elettorale degli sceriffi del PD
Bologna. Una lista convoca una conferenza stampa in un luogo simbolico per la politica di speculazione edilizia perseguita dalla giunta Merola in tutti questi anni: lo stabile abbandonato delle ex-Poste di via Agucchi. Dopo poco arrivano te volanti e un’auto della Digos: uno spiegamento di forze sproporzionato neanche ci fossero scontri, azioni o chissà cos’altro. La lista è la nostra: Potere al Popolo! La polizia che attacca una lista e dei candidati regolarmente registrati per le elezioni comunali bolognesi è chiaramente al soldo dei poteri forti della città.
L’apoteosi del neoliberismo
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ieri è venuto a Bologna per inaugurare l’aula magna della Business School dell’Alma Mater intitolata a Beniamino Andreatta. Un gesto fortemente simbolico, sottolineato anche dalle parole di Draghi che riconosce in Andreatta il precursore delle politiche neoliberiste come l’essere stato l’ideatore della separazione tra Banca d’ Italia e Tesoro.
Con Potere al Popolo! Per le elezioni comunali di Bologna
Come attivista di Potere al Popolo! sostengo la nostra lista, che ha scelto Marta Collot coma candidata sindaca, una compagna preparata e che al consiglio comunale, se eletta, farà valere le ragioni delle classi popolari della città metropolitana contro tutte le misure che da decenni di amministrazione piddina hanno precarizzato i lavoratori, esternalizzato i servizi e peggiorato la loro qualità svendendoli ai privati. Per questo è una lista irriducibilmente alternativa al PD.
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Lavoro: quello che dovrebbe fare una giunta di sinistra
Le elezioni autunnali per il Comune di Bologna Città Metropolitana si stanno avvicinando. Non siamo ancora in campagna elettorale, ma alcune riflessioni preliminari possono essere utili per sviluppare iniziative e dibattito. La questione del lavoro è uno dei temi fondamentli, dopo che tutto il periodo pandemico, dal quale non siamo ancora usciti, non ha fatto che aggravare a livello nazionale le condizioni di lavoro, la precarietà, con una disoccupazione dilagante.
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