Rossobruni ce lo sarete voi…

Sono nel pallone… dopo la telefonata Trump-Putin e il discorsetto di Vance a Monaco gli euronazi, i satrapi del deep state USA prima delle elezioni americane, quelli che si sono fatti saltare dagli ucronazi, dai servizi britannici e dalla CIA il Nord Stream da sotto il culo, dopo aver mandato armi e al macello migliaia di ucraini vendendocela come imminente sconfitta russa, dopo aver ridotto l’Unione Europea ad area dipendente e sotto “protezione” degli USA, praticamente un protettorato, e dulcis in fundo, dopo aver promesso lacrime e sangue per aumentare il budget bellico per la NATO, tutti questi signori si ritrovano nella scomoda posizione di estranei alla trattativa sull’Ucraina. E se non bastasse è il nuovo inquilino della Casa Bianca, che dopo aver dato il ben servito a USAID, attacca gli euroburocrati svelando la triste verità: nell’UE la democrazia, quel poco che c’era nel delirio dei suoi diktat economici e fonanziari, è morta e sepolta. Vance attacca sulla censura, sulle elezioni cancellate se non vanno bene come in Romania: sono schiaffi che fanno ben capire che se le classi dirigenti corrotte e meschine dell’UE vogliono continuare la guerra con la Russia attraverso l’Ucraina e per mezzo della NATO, deveono sborsare i dané per le armi, ma anche per i danni alla fine della fiera, visto che la Russia ha già vinto.

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Il nuovo autoritarismo

In questi ultimi mesi si è visto di tutto in fatto di violazioni dell’art. 21 sulla libertà d’espressione. Lo sappiamo bene noi a Bologna, quando il sindaco PD, Matteo Lepore, ha esercitato pressioni indebite definibile censura, sulle attività di ben due case di quartiere: Villa Paradiso e la Casa della Pace, con il divieto a proiettare due film definiti “putiniani”. In particolare PD e +Europa sono stati molto attivi in questa attività censoria che va ben oltre la diffamazione, poiché dare del putiniano a destra e a manca a chiunque voglia accedere a fonti informative che non siano quella ufficiali è lo “sport ufficiale” di chi ha sposato la linea guerrafondaia della NATO e della classe dirigente ucraina, che sta usando la popolazione come carne da macello per reggere la pacca fino alle presidenziali USA e oltre, mantenendo un regime banderista, dunque filo-nazista, che ha soppresso i più elememtari diritti politici, religiosi e civili.

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La questione palestinese tra multipolarismo e decolonizzazione

Piaccia o no ai nostri commentatori, veri aedi del suprematismo occidentale, gli eventi di questi giorni in Palestina collocano il conflitto israelo-palestinese dentro le dinamiche internazionali odierne. Le misure fasciste prese da Macron in Francia, che vietano le manifestazioni pro Palestina, punibili con l’arresto, dimostrano che le classi governanti atlantiste stanno comprendendo che il declino dell’impero americano davanti alle potenze emergenti in Asia e a modelli economico-sociali alternativi come in America latina, nel contesto dell’afermazione dei BRICS e e dei processi di decolonizzazione come in Burkina Faso, Mali e Niger, ha forti ricadute in tutta la catena imperialista.

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Crisi e guerra, un ragionamento sull’attuale situazione geopolitica mondiale

Interessante l’analisi di Fabrizio Casari: Niger, la Francia in un tunnel. Io allargherei però il ragionamento alla situazione internazionale, oltre il focus sul Sahel.
Alla fine i fronti di conflitto per i paesi imperialisti stanno diventando troppi per poterli gestire. A meno di una vasta guerra micidiale che porti sul terreno caschi occidentali (già di per sé in querelle nazionaliste tra le loro frazioni di capitale) in Niger. Ma a quel punto anche in Burkina e Mali, gran parte del Sahel è perso e le potenze punteranno alla diplomazia, proponendo concessioni per non lasciare spazio nell’area all’espansione della Federazione Russa, ma soprattutto della Repubblica Popolare Cinese.

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Riflessioni su una sinistra di classe che sbaglia

Quando leggo dei simili post, resto basito. In particolare questo passaggio:
“l’unica soluzione alla guerra tra Stati e alla degenerazione in senso autoritario della democrazia non è tifare per l’uno o l’altro dei blocchi di Capitale o degli oligarchi dominanti. Ma è l’ingresso in campo di un terzo attore: siamo noi, le classi popolari.”

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La proposta cinese e una riflessione di ordine generale

Non si tratta di questionare se la Cina è socialista o meno: la lotta di classe va portata avanti ovunque ci siano classi dominanti capitaliste.
Quello che divide i comunisti dalle loro caricature è la comprensione dell’attuale situazione storica mondiale: o sei per la distruzione dell’unipolarismo liberal-democratico o metti sullo stesso piano i contendenti per una sorta di ragionamento idealistico che ciancia di scontro tra imperialismi equiparabili tra loro.

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Noi non ci Sanremo, no non ci Sanremo…

Sembra che il video di Zelensky non sarà più una diretta, anzi non sarà più nemmeno un video ma una lettera che Amadeus o chi per lui leggerà dal palco dell’Ariston. Diciamola tutta: evidentemente hanno capito che ormai la gente ne ha piene le palle della guerra e della sua propaganda, che non attecchisce più. E i sondaggi che hanno in mano sicuramente parlano chiaro.

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Nazisti di ieri e di oggi

Mentre gli atlantisti commemorano Auschwitz senza coloro che hanno liberato quel campo di sterminio e decine di altri lager, i russi con l’Armata Rossa, oggi hanno altre divise e armi più sofisticate, ma la loro guerra è esattamente come quella di ieri dei nazisti.
Contano gli scopi veri della loro guerra con la Russia: mantenere l’unipolarismo del dollaro e del warfare sul sangue dei popoli. Contano gli atti: l’equiparazione tra comunismo e nazismo che il Parlamento europeo ha votato. Conta la reale ideologia suprematista anglo-ariana, ben sintetizzata dal razzista Borrell, rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, nel suo discorso sul “giardino” europeo e il resto del mondo come giungla. Contano le alleanze e le complicità: con i nazisti ucraini di oggi, una banda di assassini golpisti che nel 2014 con l’aiuto di USA e UE hanno rovesciato un governo democraticamente eletto.
Gli atlantisti sono come i nazisti.

Siamo già in guerra

Lo capisci veramente quando di fronte a un atto terroristico di criminali ucraini al soldo del loro governo, nel quale Daria Dugina figlia di Dugin salta in aria, nessun media di regime occidentale lo qualifica come terrorismo e, di conseguenza, nei commenti dei vari post di HuffItalia e del Corriere, viene fuori tutta la merda del compiacimento.

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Antagonisti… filoimperialisti

È di queste settimane l’attacco politico “da sinistra” a quelle compagne e compagni che da anni sostengono l’autodeterminazione della popolazione russofona del Donbass e dell’Ucraina in generale e che denunciano l’operazione che l’imperialismo USA-NATO sta conducendo contro la Russia e sulla pelle dell’Ucraina.

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