Leggi tuttoRiflessioni su una sinistra di classe che sbaglia
sinistra di classe
Presa di posizione
Pubblico alcune considerazioni riguardanti il mio punto di vista su questa fase politica sul piano nazionale e internazionale. Lo faccio senza peli sulla lingua e considerando che ormai la quasi totalità di quella che ama definirsi “sinistra di classe” o “movimento antagonista” è in totale confusione politica. Buona lettura.
Cina, socialismo, multipolarismo e imperialismo
Riprendo a scrivere sul mio blog, postando un contributo dal mio fb, che poi ha preso in un paio di commenti un’altra direzione. E’ importante comprendere come oggi vada ricostruita un’opposizioe antisistemica e tornare a ragionare su quale alternativa politica, quali alleanze sociali in questo processo di centralizzazione del capitale, riorganizzazione delle filiere, ridefinizione di una governance biopolitica, in cui gli stessi dettami della democrazia liberale vengono stravolti oltrepassando quel campo di diritti acquisiti in duecento anni di storia dell’Occidente capitalistico.
La questione del socialismo, cosa oggi è o non è, così come il posizionamento nei conflitti sociali, sono gli aspetti trattati in questo scambio di idee. Buona lettura.
Quando saltano gli steccati
No alla guerra imperialista!
La situazione in Ucraina sta precipitando in un’escalation bellica di cui non si vedono le proporzioni. Questo conflitto è il risultato di un allargamento a est della NATO che ha disatteso ogni accordo con la Russia, dal crollo dell’URSS fino agli accordi di Minsk. La vulgata dei nostri media al contrario parla di aggressività russa, ma in realtà la questione geopolitica è ben più vasta e le forze in campo in questo conflitto sono meno chiare di quanto ci vogliano fare credere.
Convoy… o senza di voy!
L’ultimo episodio di un vasto movimento di massa mondiale contro le restrizioni pandemiche: la rivolta dei camionisti canadesi, mi ha indotto a proseguire le mie riflessioni a ruota libera, auspicando che possano essere utili nel confronto politico a sinistra. Oggi, anche in una situazione in cui il movimento italiano sta subendo una flessione dovuta in parte all’attacco fortemente aggressivo da parte del regime draghista (obbligo vaccinale per gli over 50, misure draconiane mediante il green pass e super green pass), preso allo stremo, vediamo entrare sulla scena conflittuale, segmenti politici e sindacali della sinistra di classe, vediamo una politicizzazione in senso marxista degli Studenti contro il green pass. Anche se in ritardo l’antagonismo anticapitalista fa la sua apparizione. Si tratta di recidere i cordone ombelicale di una sinistra gruppettara e autoreferenziale: per “convoy … o senza di voy” è più che altro un’affermazione pleonastica. Infime chiedo venia per il carattere di questo intervento che ha più la forma di un insieme di note sparse. Buona lettura.
Il capolinea della mancanza di critica
Siamo a metà dicembre e i contagi da covid aumentano, così come gli ospedalizzati. La colpa viene data ai “no vax”, che ormai rappresentano una percentuale della popolazione vaccinabile al di sotto del 20%. Ma viene data anche alla variante Omicron, che dicono essere contagiosissima, anche se la sua letalità non è stata ancora accertata.
Una sinistra che non riconosce i passaggi autoritari, che sinistra è?
Me lo sto chiedendo da mesi ormai. E una frattura non rimarginabile si è prodotta tra un paese reale, che scende in piazza pur con tutte le contraddizioni interne, le distorsioni politiche e ideologiche, e dall’altra un arcipelago ultra minoritario di realtà politiche che è già molto se riescono a riprodurre loro stesse.
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