Per la Resistenza

Sindaci del PD che proibiscono film prodotti in Russia, episodi di russofobia da parte di istituzioni di vario genere, Pina Picerno, PD, vicepresidente del Parlamento Europeo che chiede alla Commissione Europea e al Consiglio dell’Unione Europea di inserire il writer napoletano Jorit nella lista delle persone sottoposte a sanzioni, sono solo alcuni esempi del clima che il nostro, come altri paesi atlantisti, respira in un’escalation ossessiva e fanatica propria delle borghesie nazionaliste (in questo caso europeiste) che si preparano alla guerra.

La propaganda e la censura di guerra sono una realtà, in stretta relazione con l’andamento della guerra in Ucraina, nella realtà dei fatti condotta dalla NATO, ma dove gli apparati militari ucraini, pur riforniti di armi dall’Occidente atlantista e supportati da esperti, mercenari, tecnici e dispositivi altamente tecnologici NATO, non riescono tuttavia a reggere l’impari confronto militare con la Federazione Russa.

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SANTORO, IL BUCO NERO

Mentre è ormai piuttosto evidente, in modo trasversale, a gran parte della popolazione di varie colorazioni politiche e identità, che il problema di restrizioni e ricatti biopolitici, della guerra tra un’emergenza terroristica creata ad arte e l’altra, è il sistema dominante USA attraverso la NATO, le oligarchie anglosassoni e quelle ordoliberiste del nord Europa che sottraggono sovranità al nostro paese attraverso la UE, la sinistra euroimperialista e atlantista ha bisogno di recuperare consenso d’innanzi a un astensionismo dilagante e a sondaggi che rivelano la cobtrarietà della maggioranza degli italiani all’invio di armi in Ucraina. Per le oligarchie imperialiste sarebbe molto meglio la stabilità del comando capitalista e dei suoi apparati garantita dal PD e dai suoi cespugli moderati e radicali: ossia Calenda e Renzi da una parte e Fratoianni e Bersani dall’altra, con aggiunta dei 5Stelle: un buco nero che attrae insieme ai vari protagonisti di una politichetta, la solita, anche quelle soggettività che contro la guerra in chiave antimperialista avrebbero molto da spendersi e lottare, ma i cui dirigenti e autorevoli compagni che menano le danze fanno loro da tappo.

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Noi non ci Sanremo, no non ci Sanremo…

Sembra che il video di Zelensky non sarà più una diretta, anzi non sarà più nemmeno un video ma una lettera che Amadeus o chi per lui leggerà dal palco dell’Ariston. Diciamola tutta: evidentemente hanno capito che ormai la gente ne ha piene le palle della guerra e della sua propaganda, che non attecchisce più. E i sondaggi che hanno in mano sicuramente parlano chiaro.

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Ci abituano alla guerra nel continente dopo averci preparato con la gestione pandemica

Per il virus, coprifuoco, orari draconiani per le attività, distanziamento, pass, sieri…

Per la carenza di gas, razionamento, coprifuoco, economia di guerra, pass, orari draconiani per le attività, psicofarmaci…

Per il rischio di guerra nucleare, razionamento, coprifuoco, economia di guerra, pass, orari draconiani per le attività, pastiglie di iodio…

E’ una guerra sociale dei vertici della società contro le “eccedenze produttive” nel ciclo di accumulazione e valorizzazione del capitale in crisi sistemica, nel declino dell’egemonia USA e del dollaro.

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Avviso ai naviganti

“Io sono un europeista convinto. Credo molto nel progetto di Altiero Spinelli e Ernesto Rossi…” (De Magistris)
Dire una simile bestialità significa ingannare i cittadini, i lavoratori, gli elettori.
Io non sono europeista perché non credo a un progetto europeo che non può che basarsi su un keynesismo metafisico, perché penso che questa Europa non sia riformabile ma solo da abbattere o da uscirne. L’UE o è ordoliberista o non è.
Resto quindi coerente al progetto originario che diede vita a ROSS@ e poi ad Eurostop. Se ben ricordo fummo noi a parlare per primi di Italexit prima che si inserissero personaggi istrionici e culo e camicia con le destre come Paragone. Chi poi ha abbandonato questa strada si porta appresso le maggiori responsabilità dell’aver lasciato campo libero a simili elementi. Pertanto le accuse di rossobrunismo le rispedisco al mittente.

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Siamo già in guerra

Lo capisci veramente quando di fronte a un atto terroristico di criminali ucraini al soldo del loro governo, nel quale Daria Dugina figlia di Dugin salta in aria, nessun media di regime occidentale lo qualifica come terrorismo e, di conseguenza, nei commenti dei vari post di HuffItalia e del Corriere, viene fuori tutta la merda del compiacimento.

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Vogliamo parlare di politica? Parliamone.

De Magistris in pratica, in questo articolo su Napoli Today ci sta dicendo: “… che un giorno si possa realizzare il sogno di Ernesto Rossi e Arturo Spinelli, cioè un’Europa forte unita dalle diversità dal Portogallo alla Russia. Insomma un’Europa forte con un volto umano, che deve avere una politica di difesa e politica estera che ora non ha.”
Il disegno politico dunque è esattamente quello di un europeismo delle borghesie che si dotano di una “difesa”. Ovviamente il “volto umano” è tutta fuffa.
Non v’è traccia di lotta di classe, ma nemmeno di sovranità nazionale. La prima pertiene le contraddizioni sociali nel paese, che una sinistra rivoluzionalria e anti-sistema dovrebbe avere. La seconda, che non sarebbe nazionalismo ma lotta antimperialista e anticolonialista, pertiene le contraddizioni tra il popolo, ossia chi vive e lavora nel nostro paese, e il capitale multinazionale e finanziario, in fatti specie i flussi finanziari di merci, il dominio delle filiere, il dominio semantico del pensiero unico per mezzo dei media, lo svuotamento di poteri democratici. Non ci vuole molto a capire che De Magistris è la versione “progressista” del liberalismo la cui altra parte, quella liberista, è rappresentata dal PD.

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Arcobalenite

Riguardo la dichiarazione di intenti che nella cordata Manifesta-De Magistris riunisce tutto il gotha della sinistra cd di classe, non posso non fare alcune osservazioni. Chi mi conosce sa che io provengo dall’area che ha in Potere al Popolo! l’ultima significativa espressione politica di un percorso iniziato anni fa e poi confluito in PaP insieme alla compenente napoletana che aveva dato vita dal CS Je so’ pazzo, a questa organizzazione. Se ben mi ricordo, prima con ROSS@, poi con Eurostop, l’elemento strategico della politica antagonista messa in campo era la rottura con l’UE e l’uscita dalla NATO, nell’ipotesi di costruire un’area Euromediterranea, la cd ALBA Euromediterranea.

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L’Europa è un’espressione geografica

Con la guerra in Ucraina, ciò che è balzato più in evidenza è il ruolo totalmente passivo dell’Unione Europea. Al di là dei timidi tentativi franco-tedeschi per ventilare un ruolo europeo nel contenzioso di questa guerra per procura, il dato di fatto è che l’Unione Europea segue pedissequamente la linea interventista statunitense, ma nel contempo quando deve prendere una posizione comune, le posizioni in realtà sono diverse: da un’Ungheria che vuole sfilarsi dalle sanzioni sul gas russo (magari mandata avanti furbescamente dai tedeschi) a un’Italia che con Draghi rappresenta in questo momento la linea più aderente ai desiderata bellici di Washington.

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No alla guerra imperialista!

La situazione in Ucraina sta precipitando in un’escalation bellica di cui non si vedono le proporzioni. Questo conflitto è il risultato di un allargamento a est della NATO che ha disatteso ogni accordo con la Russia, dal crollo dell’URSS fino agli accordi di Minsk. La vulgata dei nostri media al contrario parla di aggressività russa, ma in realtà la questione geopolitica è ben più vasta e le forze in campo in questo conflitto sono meno chiare di quanto ci vogliano fare credere.

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