Tu non sei un cavallo!

Tu non sei un cavallo!

“Tu puoi essere marxista, anarchico, situazionista… Mao… Lin Piao… tu puoi leggere il Libretto Rosso, ma tu puoi fare tutto quello che vuoi! Tu non sei un cavallo! Tu sei un cittadino democratico! E io ti devo rispettare. Ma i botti terroristici, le intimidazioni, le bombe, che minchia c’entrano con la democrazia?!”

(Da “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri, con un superlativo Gian Maria Volontè)

In queste tre righe è condensata tutta la filosofia del potere borghese, capitalistico, di uno Stato che rivela tutto il suo fascismo intrinseco al di là della forma sovrastrutturale del sistema, sul piano politico e costituzionale. Tu puoi fare ciò che vuoi, basta che non mi rompi il cazzo (indovinate in metafora cosa sono oggi “le bombe”…)

Abbiamo avuto decenni di democrazia liberale borghese condizionata da poteri forti interni ed esteri. Oggi il salto autoritario è automatico, con qualche contestazione sì, ma l’involucro democraticista resta nonostante la fine dello stesso diritto borghese che contempla l’uguaglianza di ciascun cittadino davanti alla legge. Del resto perché indagare su “un cittadino al disopra di ogni sospetto”, che per il bene comune, come ministro, come governo mette in atto restrizioni individuali e sociali che diventano norma perenne in un’emergenza permanente?

Campo di detenzione per contagiati in Australiz

Questa domanda non se la fa certo Giorgio Cremaschi, che in uno dei suoi ultimi post, invoca uno stato di polizia permanente, parlando di nuovo di lockdown e facendo esempi ad cazzum come il Giappone, che non ha mai avuto un lockdown, o come l’Australia, che dalle notizie che arrivano sembra affrontare la pandemia con misure di isolamento arbitrario e coercitivo dei contagiati o presunti tali, con veri e propri stalag.

Senza prima rispolverare il ritornello di certa sinistra di classe nostalgica di certi trattamenti e lasciapassare da collettivismo forzato, citando la Cina, Cuba e il Vietnam, come se un sistema capitalista ultraliberista sia identico a un capitalismo burocratico di stato o a un socialismo.

Sproloqui di uno scientista che non si è mai posto dubbi per un nanosecondo sulla bontà terapeutica di questi sieri occidentali e che la cui protesta sulla gestione criminale della pandemia in Italia si è fermata all’Eboli della liberalizzazione dei vaccini occidentali senza neppure sfiorare il tema del protocollo criminale dell’ISS e delle possibilità di cura a casa, che presupporrebbero proprio ciò che il Cremaschi invoca: una capillare ed efficiente medicina di territorio. In questo modo questa sinistra cialtrona ha abbandonato migliaia di malati nella macchina perversa che va dalla “tachipirina e vigile attesa” all’intubazione e ai decessi privi di autopsia. Domande che il solone della super scienza non si è mai posto. E allora c’è da chiedersi dove sia il pensiero dogmatico e magico in tutta questa vicenda.

Insomma, quando il fascismo biopolitico avanza, questi rivoluzionari da quattro soldi non hanno meglio da fare che ignorarlo, addirittura invocarlo, e ripiegare su un vertenzialismo sindacale da sfilata, che non disturba certo il manovratore. Ma noi non siamo cavalli… siamo cittadini democratici, possiamo essere marxisti, anarchici, situazionisti, Mao Lin Piao… ma il perimetro e le regole del gioco le stabilisce il manovratore. E questa sinistra arrivata al capolinea della sua misera esistenza ne accetta i parametri, prende per buono tutto quello che c’è da prendere. Non solo, invocano più restrizioni ancora, nel nome di un socialismo novecentesco che si è visto poi i danni che ha prodotto, guarda caso, nel bloccare processi rivoluzionari proprio sul terreno della democrazia sociale, diretta, consiliare, sovietica.

E gli antistalinisti? Ah ce ne sono tanti che per anni hanno scassato la minchia vedendo stalinismo a ogni pisciata di cane e adesso che potrebbero evidenziare tutte le tare di un comunismo dogmatico che non ha mai fatto i conti con le sue traiettorie autoritarie suicide (e che guarda caso emerge oggi in tutta la sua adamantina chiarezza), si accoda al mainstream tecno-bio-fascista esattamente come i figlioletti nostrani di Xi Jinping.

Sì, è lo sfascio di questa sinistretta di classe che è solo la caricatura di ciò che eravamo noi negli anni ’70, ognuno con la sua posizione di rendita e i suoi sproloqui astratti di filosofia politica e di masse mitologiche. E poi chi se ne frega se a milioni di lavoratrici e lavoratori viene inibito l’unico modo per sopravvivere, ossia lavorare: che si vaccinino, no?

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P.S.: se questi vaccini non evitano i contagi e a quanto sembra le ospedalizzazioni (a Villa Erbosa in questo momento ci sono tre vaccinati intubati)… che minchia serve fare i collettivisti dell’obbligo? Non era meglio farli sulle terapie a casa e a livello ambulatoriale, senza lasciare la medicina di territorio al livello di una rivendicazione astratta e quindi demagogica? Grazie al cazzo, dipende come la fai e che obiettivi ti poni.