Un altro ragazzo assassinato dall’alternanza scuola-lavoro

Un altro ragazzo assassinato dall’alternanza scuola-lavoro

Dopo Lorenzo Parelli, investito da una trave metallica in un’azienda vicino a Udine, è toccato a Giuseppe Lenoci di Fermo, in un incidente stradale con il furgoncino della ditta per cui lavorava. Il ministro Bianchi invoca più sicurezza, ma sa bene che considerato che la stragrande maggioranza delle aziende si occupano poco di sicurezza sul lavoro, mandare dei ragazzi a lavorare in questo contesto di irresponsabilità padronale, dove mancano controlli, queste eventualità, dall’infortunio fino a casi più gravi sono eventi sempre possibili e probabili.

Il problema è questo modo di produzione schiavistico, dove i ragazzi non vanno a imparare ma vengono sfruttati: una manna per il padronato. Ma anche fosse così, che l’obiettivo fosse la formazione, è la logica della scuola attuale a essere completamente sbagliata perché funzionale alle modalità dello sfruttamento capitalistico: i ragazzi imparano a chinare la testa, a non avere diritti e a considerare il luogo di lavoro come un ambito di vita dove vige il libero arbitrio del padrone. E quindi mandare all’ammasso il cervello e con esso qualsiasi pensiero divergente.

Al contrario, la scuola dovrebbe essere il luogo dove si forma l’individuo che pensa e sviluppa una sua visione del mondo, che sappia usare le armi della critica per costruire il proprio futuro e cambiare ciò che dell’ambiente esterno non va. Non dovrebbe essere una fabbrica di forza-lavoro docile e remissiva. Il ricatto che oggi ci impongono con le restrizioni pandemiche come il green pass, i ragazzi lo subiscono con i crediti formativi, se intendono avere un buon punteggio. La logica la medesima, per una società meritocratica al servizio di un’imprenditoria spregiudicata, messa sul piedistallo da tutti i governi fin qui succedutisi.

In questi due anni abbiamo visto come le classi dirigenti italiane abbiano “avuto a cuore” la salute pubblica dei cittadini e quella dei lavoratori: hanno fatto di tutto per non fermare la macchina dei profitti, in particolare quella delle grandi concentrazioni capitalistiche, a discapito della salute e della sicurezza di chi lavora. L’alternanza scuola-lavora rientra in questa logica criminale e ogni delitto commesso non ha mai responsabili, ma noi sappiamo chi sono.

E se gli studenti giustamente scendono in lotta riempendo le piazze del paese la risposta del governo Draghi è nelle bastonate ad adolescenti, che capiscano così cosa significa ribellarsi alla macchina dei profitti e alle logiche delle patenti a punti dalla scuola al mondo del lavoro, al resto della società.

E’ importante dunque saldare tutte le lotte sociali, operaie, studentesche, dei cittadini esasperati da due anni di gestione restrittiva della pandemia da parte di due governi. Perché da soli non si va da nessuna parte. E chi ha lavorato per ritagliarsi il proprio perimetro di azione  discapito di altre soggettività non fa che lavorare per dividere il movimento di classe e popolare.

Oggi 15 febbraio entra in vigore l’ultimo dispositivo autoritario, fascista del governo Draghi: l’obbligo vaccinale per gli over 50 e il super green pass per lavorare. Oggi milioni di lavoratrici/ori restano senza lavoro e senza mezzi di sostentamento. Sono i genitori dei ragazzi che vengono costretti all’officina. L’attacco è genrrale e riguarda tutte e tutti. Per questo la risposta deve essere generale per mandare a casa questo branco di farabutti che ci governa.