Sollecitati dalla domanda di Tommaso, un compagno degli Studenti NoGreenpass di Bologna, su cosa se ne pensa in Assemblea Antifascista contro il Greenpass di questo documento dei “Municipio zero” (Labas): https://municipiozero.it/casa-vacante-e-librido-politico/?fbclid=IwAR2UUbjfxRJtk8QiWNj8N95Wex7Rt5LmZrF7oeN6PXqfCaeq-VaqCFKeImI
ho dato la mia risposta che riporto qui sotto:
Non entro nel merito del posizionamento di questi signori riguardo la guerra imperialista: ce ne sarebbe da dire e in parte se ne è già detto (vedi un mio articolo sul mio blog:https://maccentelli.org/antagonisti-filoimperialisti/).
Costoro però fanno l’errore classico di chi si crede l’ombelico del mondo. Spacciano in altre parole delle decisioni prese dalla giunta come il risultato di lotte o di rapporti di forza. Una cazzata micidiale.
Al PD fa comodo avere un bacino elettorale dando qualche contentino: questo è quanto. Ma se vuole chi gestisce il potere a livello locale o nazionale stronca qualsiasi espressione politica o sociale di questa portata.
Non si spiegherebbe infatti come mai il regime durante la gestione pandemica abbia stroncato un movimento molto più vasto di questi soggetti autoreferenziali e invece abbia lasciato al “municipio” tutta l’agibilità politica di cui necessitava.
Questa soggettività non fanno altro né più né meno portare avanti le stesse logiche da tribù dei sindacatini di base, delle organizzazioni politiche come PaP, con filoni di pensiero differenti: disobba o vetero-marxisti…
Infine, forse non ci rende bene conto di questo processo di fascistizzazione che non ha nulla a che vedere con il fascismo classico e nel quale ci sono dentro tutte le forze parlamentari: dalla Meloni al PD.
La guerra porta l’economia di guerra e porta il fascismo, untotalitarismo a pieno servizio delle élite dominanti. Non credo che saranno adatte le forme di lotta adottate sinora.
Ma qui si entra in una questione molto più ampia e mi fermo qui.
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A queste considerazioni aggiungo che la deriva post-operaista dei disobba spaccia per “antagonismo” e “contropotere” quelle che sono vere e proprie azioni di lobbying. Nulla a che vedere con la buona nostra vecchia autonomia operaia, dove l’antagonismo lo si praticava sul serio nelle fabbriche, nei quartieri, nelle autoriduzioni e spese proletarie.
In un altro sito: https://www.dinamopress.it/news/casa-vacante/, si sostiene”Non ci possiamo arrendere alla narrazione che ci vede inermi davanti a un modello estrattivista delle città, bisogna osare per creare comunità nuove che cospirino, che costruiscano insieme pratiche nuove del conflitto che siano in grado di colpire le nuove forme del comando finanziario.”
La pratica delle occupazioni sia sociali che abitative è più che lodevole e necessaria, ma lo schemino nella realtà dei fatti di questi signori è: occupo… tratto… scambio… ottenendo e concedendo. Non è un mistero che la fine dell’occupazione dell’ex Caserma Masini, con grande manifestazione di qualche anno fa e concessione dello spazio di Vicolo Bolognetti si sia trasformato il tutto cme un gran serbatoio di voti per il PD, ossia per chi governa da quasi sempre Bologna. Ora: cosa c’è di antagonista in tutto questo?
Queste del percorso “disobbediente” sono delle vere e proprie lobbies che si mettono in vendita soprattutto nelle tornate elettorali e non bisogna ingannarsi da due aspetti: la fiera che fanno ogni tanto contro il punto vendita schiavista di turno e la massa che mobilitano, del resto ristretta e limitata al contesto in cui trasmigra e opera questa lobby stessa.
Nel documento del “Municipio zero” sopra linkato se ne parla apertamente, facendo riferimento a tutto l’inciucio con Coalizione Civica e il PD nelle ultime comunali (ma non è certo la prima volta…).
Tutta la pretesa di questo documento, di dare una veste di teoria politica operaista alle “pratiche” lì menzionate, con la presunzione di praticare chissà quale nuova strategia del contropotere dal basso, farebbe ridere se non ci fosse da piangere e non vale neppure la pena formulare un approccio critico sul piano teorico a queste tesi che scambiano lucciole per lanterne, visto che l’operaismo, o il post-operaismo che dir si voglia, ha già detto tutto nella mole documentale dell’autonomia operaia ed è tutt’ora ben fecondo con gli operaisti seri odierni come Mezzadra, Lazzarato e l’egregio lavoro fatto da Gigi Roggero e altri su DeriveApprodi, Machina, ecc.
Lo dico da autonomo di un tempo e da marxista-leninista maoista un po’ eretico attuale.