De Magistris in pratica, in questo articolo su Napoli Today ci sta dicendo: “… che un giorno si possa realizzare il sogno di Ernesto Rossi e Arturo Spinelli, cioè un’Europa forte unita dalle diversità dal Portogallo alla Russia. Insomma un’Europa forte con un volto umano, che deve avere una politica di difesa e politica estera che ora non ha.”
Il disegno politico dunque è esattamente quello di un europeismo delle borghesie che si dotano di una “difesa”. Ovviamente il “volto umano” è tutta fuffa.
Non v’è traccia di lotta di classe, ma nemmeno di sovranità nazionale. La prima pertiene le contraddizioni sociali nel paese, che una sinistra rivoluzionalria e anti-sistema dovrebbe avere. La seconda, che non sarebbe nazionalismo ma lotta antimperialista e anticolonialista, pertiene le contraddizioni tra il popolo, ossia chi vive e lavora nel nostro paese, e il capitale multinazionale e finanziario, in fatti specie i flussi finanziari di merci, il dominio delle filiere, il dominio semantico del pensiero unico per mezzo dei media, lo svuotamento di poteri democratici. Non ci vuole molto a capire che De Magistris è la versione “progressista” del liberalismo la cui altra parte, quella liberista, è rappresentata dal PD.
La compagneria approda così al riformismo, che di antagonismo non ha più nemmeno l’odore. E la cartina di tornasole non è la repressione delle lotte e i soggetti che la subiscono, ai quali comunque va la solidarietà e il sostegno di ogni sincero comunista. Quello è uno specchietto per le allodole sulla generosità di compagn*, ma che sul piano della tattica e della strategia approda alla totale mancanza delle medesime e ai conseguenti luoghi comuni che servono proprio per non vedere le contraddizioni sociali laddove sono materialmente. Si produce un conflitto epocale e la sinistra che dicesi antagonista non c’è.
Una triste fine dopo anni di no-UE, di Eurostop e dir si voglia.
Probabilmente se in mezzo non ci fossero stati due anni di completa acquiescenza alla politica pandemica di irrigimentazione di un intero corpo sociale, di smantellamento persino dei diritti liberali, quelli del citoyen 1789, a favore di un controllo sociale disciplinare ipertecnologico, fatto di pass e autoritarismo sanitario, queste posizioni sarebbero state “un dettaglio”, buone per fare un po’ di bassa polemica nell’imbuto che porta al volemose bene, semo tutti de sinistra.
Ma in mezzo ci sono state migliaia e migliaia di lavoratrici e lavoratori sospesi senza stipendio, una repressione brutale sul corpo sanitario e scolastico indisponibile ai ricatti, con sospensioni, radiazioni, denunce, atti di brutale repressione poliziesca. In mezzo ci sono state generazioni distrutte sul piano psico-fisico, e di contro un trionfalismo pseudoscientista strumentalizzando Cuba (che dei signori vaccini ben lontani dalle multinazionali ce li ha…), tante e tanti anziani che crepavano nelle rsa o con una vita da reclusi senza poter vedere i parenti, e altrettanti a crepare soli con i soggetti fragili nelle strutture ospedaliere. La totale assenza di una vigilanza e di un occhio critico sugli effetti di questi “vaccini” non certo sperimentati a dovere, non una parola sulla possibilità di altre terapie, stroncate proprio per far passare questi sieri. E nemmeno oggi si è levata una sola osservazione critica. Pertanto, anche volendo sorvolare sull’europeismo innocuo, non potrei mai mandare in Parlamento chi so già che non farà un cazzo contro la gestione autoritaria di questa sanità dei sovraprofitti e del controllo sociale.
Per questo sono molto attento al sentire del popolo che è sceso nelle piazze in questi mesi e alle sue scelte di fondo. Me ne fotto dei pedigree. Mi interessa molto di più questo popolo, per quello che è. Ho visto lunghe file di persone normali, casalinghe, ragazzi anche un po’ freak, di tutto a firmare per Italia Sovrana e Popolare. Mi interessa di più esserci, essere con loro perché la lotta continua, non è finita. E l’autoreferenzialismo degli inciuci è la tomba di qualsiasi ipotesi di rivoluzione socialista.
Ogni altro argomento che non crea confronto ma fa del linciaggio è solo un pretesto elettoralista di chi invece in mala fede sa bene che ci sono compagne e compagni che hanno ben a cuore nelle battaglie sociali i diritti non solo sul lavoro, sul reddito, ma anche quelli delle donne, dei migranti e che la presenza nei movimenti è anche lotta politica, battaglia culturale e vigilanza, nell’ipotesi di una gramsciana egemonia, senza rinchiudersi nelle proprie parrocchie a cantarsela e a suonarsela.
Quando ti levi dei sassolini nella ghiaia del cortile della tua parrocchia, significa che ti accontenti delle tue miserie.