Intervengo ancora sulla questione del fascismo perché penso che il dibattito a sinistra sia viziato dalla tara politica che si è evidenziata con la miopia su cosa sia oggi l’autoitarismo neoliberale, ossia l’insieme di dispositivi di comando e controllo sociale che i centri di potere atlantisti mettono in campo in questa fase di conflitto politico, economico e militare sui diversi modelli economico-sociali e di gestione della società che segono lafalda principale delle contraddizioni intercapitalistiche a livello planetario: quelle che vedono l’unipolarismo atantista da una parte e i paesi emergenti verso un’economia-mondo multipolare.
Ritengo infatti che la dicotomia Meloni uguale fascismo e dall’altra parte cioè dem, socialdemocrazia, mondo liberale, non si capisce bene cosa, sia una sonora corbelleria. Forse gli osservatori contro il fascismo dovrebbero un po’ aggiornarsi perché sono cambiate un mucchio di cose e restare indietro significa non saper più leggere la realtà per quella che è e quidi saper intervenire.
1. La Meloni, le destre qanoniste, orbaniane, non propongono un modello diverso di società, ossia il fascismo, ma sono parte di un disegno più generale che il comando atlantista conduce cercando di governare le varie contraddizioni che si producono dal fatto che le destre attuali, quelle estreme, nazionaliste, trumpiane, cercano di governare conciliando il nazionalismo, ossia l’ideologie, le narrazioni di parti fondamentali di ceti medi attaccati dalle politiche neoliberiste dei centri di potere politico e finanziario, con il cosmopolitismo delle élite globaliste e atlantiste.
In questa fase la scena politica europea è dominata dallo scontro tra frazioni delle élite capitaliste UE: quelle a trazione anglosassone, il capitale finanziario e dall’altra quelle delle delle varie borghesie nazionali più espressione del piccolo capitale e di quei ceti borghesi che hanno subito le politiche dominanti sulla gestione della pandemia e oggi la guerra in Ucraina, con le sue ricadute economiche in Europa. La questione è questa, non il ritorno del fascismo in orbace, che è un’autentica fola.
2. Il fascismo, oggi biopolitico, tecnologico della sorveglianza, della discriminazione post-democratico-liberale e liberista e del controllo sociale, ricordandoci che il fascismo è tale se è strumento di dominio del capitale sulle masse popolari, è un dispositivo di potere come quelli economici della moneta, del siastema economico, non si discutono.
3. Poi, su questo fascismo si possono innestare false flag utili di volta in volta a essere braccio armato del potere capitalista: l’internazionale nera e suprematista ha trovato terreno fertile e NATO-USA-UE hanno costituito veri e propri apparati squadristici e militari in Europa, ossia in Ucraina: lo abbiamo visto con le operazioni contro gli antifasisti e i sodali del Donbass a Bologna e altrove. Fenomeni poi al momento spariti a bacchetta. Quindi chi governa la parte chiamiamola più classica del fascismo e del nazismo non è la Meloni, che semmai aderisce a queste dinamiche come aderisce al draghismo liberista e alla guerra, ma i centri di potere che stanno a Bruxelles, alla Casa Bianca, nelle cancellerie atlantiste, nei loro servizi di intelligence che vedono sempre a capo la CIA. Pertanto tutta questa zuppa contro la Meloni non coglie chi sta dietro il fascismo nelle sue varie espressioni, i burattinai, chi ha creato la peste nera in Ucraina così come il terrorismo di Daesh e via dicendo. E’ un babau fuorviante che serve alla bella e colorata “rivoluzione” della Coca cola (come diceva Gaber), ossia al ribaltone dirittoumanitarista voluto dai centri di potere stesso: burattini da una parte… e dall’altra, soprattutto se non si capisce nada que nada di quello che sta accadendo. Lo scopo è un bel governo di unità nazionale con l’esperto di turno, immancabilmente in quota a Goldman Sachs. Se vi sta bene fare gli ascari di Letta buon pro vi faccia. comprendere cosa sia e dove stia il fascismo vero, i burattinai non significa difendere “il governo degli eredi del fascismo”, ma sfruttare le contraddizioni interne al fronte dei comitati d’affari della borghesia per sviluppare una reale linea antimperialista e di classe.
4. Il vero fascismo, che si è ben evidenziato con il “salto di specie” col covid, non del virus ma del capitalismo globalista: definitivamente da specie liberal-democratica a specie liberist-totalitaria, lo si vede non solo nella neo dottrina monroe sul rasare con varie tecniche ogni governo interno ed esterno al blocco atlantista non gradito alle élite imperialiste e atlantiste, con varie tecniche e tattiche, ma lo si vede anche nell’ideologia suprematista occidentale. La frase di Borrell sul giardino europeo occidentale e il resto giungla è l’essenza del fascismo ideologico dei ceti dominanti in ogni paese occidentale, di queste élite legate al carro dell’anglosfera e mandanti degli euroburocrati. Siamo tornati ai manifesti democristiani con la belva con il colbacco, solo senza stella rossa, ma è un dettaglio. Questo cari compagni è il vero fascismo. E separare la Meloni da questo contesto (nascondendo il contesto per conseguenza) focalizzandola come la fascista, è un’operazione che da il colpo di katana finale al hara-kiri che la sinistra di classe, o almeno una buona parte di essa si è data in questi ultimi due anni.
Alle cupoline sinistrate che sono varie, e che evidentemente hanno come unico scopo quello di sopravvivere alla strategia del caos dell’imperialismo USA-UE-NATO senza capirci una beata, dico solo: complimenti!