Un chiarimento doveroso

Affronto per la prima volta un tema spinoso, dato che l’opinione riguardo al covid19 ha coinvolto e diviso anche la sinistra di classe e di lotta al pari delle posizioni politiche sulla Bielorussia, sulla positività o meno del bolivarismo e quant’altro. Innanzi tutto ritengo che la questione non sia nel diverso modo di vedere l’uso che le forze di regime fanno del fenomeno coronavirus che indubbiamente è legato più al controllo sociale e al mantenimento dei profitti del capitale monopolistico a detrimento del reddito da lavoro comprendendo anche la piccola impresa (vedi ristorazione, imprese del turismo, agricole, artigianato, ecc.).

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Chi specula sul personale medico…

L’operazione mediatica “eroi” riferito ai medici, infermieri, operatori sanitari in prima linea contro il coronavirus, è in realtà un mezzo subdolo per appropriarsi del valore etico di lavoratori che stanno lottando per la comunità e con i pochi mezzi a disposizione. E’ il modo per distrarre l’opinione pubblica dal grande fallimento dell’economia neoliberista basata su tagli e privatizzazioni. E’ un modo per nascondere che il popolo muore non tanto di coronavirus, ma soprattutto di mala sanità, muore per i profitti delle grandi compagnie multinazionali del farmaco, per i profitti del sistema sanitario privato che ha mangiato il pubblico in tutti questi anni.

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Stato d’assedio

In Italia è sempre emergenza per qualcosa. La normalità non esiste più. Anzi, l’emergenza, qualunque essa sia, è la normalità. Ma è un’emergenza selettiva: otto bambini che muoiono di cancro negli ultimi venti giorni a Taranto non è emergenza. Più di 50 morti sul lavoro dall’inizio dell’anno non è emergenza. La nuova emergenza è il Covid-19, o coronavirus: una grande influenzona estremamente contagiosa, fatta iniziare in Cina, nella zona industriale tra le più popolose, crocevia delle linee di comunicazione e trasferita in altri paesi come Corea del Sud, Iran e in Italia, dove il focolaio è compreso tra la Lombardia e il veneto. Praticamente l’area economica di punta del paese.

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