Un chiarimento doveroso

Un chiarimento doveroso

Affronto per la prima volta un tema spinoso, dato che l’opinione riguardo al covid19 ha coinvolto e diviso anche la sinistra di classe e di lotta al pari delle posizioni politiche sulla Bielorussia, sulla positività o meno del bolivarismo e quant’altro. Innanzi tutto ritengo che la questione non sia nel diverso modo di vedere l’uso che le forze di regime fanno del fenomeno coronavirus che indubbiamente è legato più al controllo sociale e al mantenimento dei profitti del capitale monopolistico a detrimento del reddito da lavoro comprendendo anche la piccola impresa (vedi ristorazione, imprese del turismo, agricole, artigianato, ecc.).

Penso che a sinistra, quella autentica, non i mentecatti sinistrati al seguito del PD e soci, la critica ai tagli della sanità pubblica, i due pesi e due misure rilevati nella repressione e controllo dei comportamenti dei cittadini e la mano libera a Confindustria e ai suoi associati senza alcun controllo, il fatto che in tutti questi mesi nulla è stato fatto per potenziare i traporti pubblici, investire seriamente sulla sanità pubblica e così via, sono questioni da affrontare e che sono dirimenti di una politica di classe rivendicativa a favore delle masse popolari. C’è chi a sinistra lo sta già facendo.

Detto questo, io capisco anche le posizioni alternative di chi sostiene che le cure naturali siano efficaci, che basti un po’ di vitamina C ed echinacea (cose che assumo regolarmente ogni giorno), quattro salti mistici su un prato. Ma questa presa di posizione non deve diventare manichea ed escludere e demonizzare chi invece pensa che la medicina tradizionale sia importante. Io non sono né vaccinista, ne anti. Non sono un dottore ma mi guardo intorno per capire cosa è meglio per la mia salute. Sono un soggetto fragile e per questo non mi si può raccontare che Cristo è morto dal freddo. I morti di covid ci sono stati e adesso c’è una seconda ondata e mi frega assai che cifre e situazioni, cluster e contagiati vengano usati in una data maniera dal governo e dai media per alimentare l’allarmismo. In gioco c’è la mia buccia e di quelli come me, non è una dissertazione ideologica tra teologi rossi. La pelle è la mia.

Non stigmatizzo nessuno di negazionismo e ognuno è libero di pensarla come meglio crede, basta che però non escluda e ostracizzi le mie di scelte, politicizzando l’argomento. Non mi si rompa i coglioni.

La questione vera, che viene distratta sia dai negazionisti conclamati, dichiaratamente di destra, che da certi “alternativi”, è quanto fanno in generale lo Stato e i governi bipartisan di regime per la salute dei cittadini. Certo, la questione covid è divenuta ossessiva a tal punto che non esistono più altre patologie. Io sto aspettando mesi per un esame e mi immagino chi ha problemi seri cosa stia vivendo. Le liste per gli esami sono qualcosa di vergognoso: già c’erano prima e oggi è peggio. La sanità privata ringrazia e ci guadagna. Nulla viene fatto dunque per caso ma per profitto. E Bonaccini lo sa bene.

Dunque, invece di fare come i capponi di Renzo che si beccavano ancora mentre stavano per andare in pentola, sarebbe opportuno sviluppae una seria battaglia per la sanità pubblica, per potenziare i servizi alla persona e, più in generale, per far uscire le logiche di mercato e di profitto dalle scelte economiche e sociali della governance del paese. Scelte coraggiose perché implicherebbero pianificazione ed elementi di socialismo, controllo dei processi macro-economici da parte dello Stato, contrasto ai dispositivi di predazione della finanza sull’economia del paese.

Pensare che è meglio minimizzare il covid per far riapparire la cura delle altre patologie è demenziale, perché il problema vero è non avere una sanità pubblica che intervenga subito ed efficacemente su tutte le patologie indistintamente, quindi fare investimenti in personale, strutture, presidi sanitari, strumenti di diagnostica e di cura, presenza diffusa di strutturesanitarie sul territorio. E il tutto come forma di reddito restituito in servizi ai cittadini, salario indiretto erogato dallo Stato.

Spero di essere stato chiaro e non me ne voglia nessuno.