Art.1 L’Italia è una Repubblica ma anche un Corsera fondata sugli investitori.
Art.2 La sovranità appartiene al popolo dello 0, 01% che la esercita manipolando il Parlamento, i partiti e la politica in generale.
Art.3 Gli interessi passivi sono a fondamento dei profitti più lucrosi e il popolo dello 0,01% esercita il diritto di usura.
Se fossimo onesti in questo paese, la Costituzioe dovrebbe recitare così.
Sull’avvento del governo Draghi, Marta Fana ha il commento giusto:
“Comunque meno male che Draghi si è espresso a favore di una piccola patrimoniale. Segno inequivocabile che anche i duri hanno un cuore!
Non vorrei scoraggiare il vostro entusiasmo, ma la mini patrimoniale potrebbe essere usata per fare il colpaccio: normalizzare il conflitto tra grande e piccolo capitale (principalmente del Nord), di fatto distribuendo il gettito derivante dalla patrimoniale in incentivi alle imprese, principalmente sul costo del lavoro.
Giusto per ribadire che con lo stesso ingrediente puoi cucinarci molte cose diverse tra loro.
Amen.”
Il grande inciucio da Zingaretti a Salvini, passando per il puttaniere di Arcore, il voltagabbana Beppe Grillo con i 5StAlle messi in riga da Conte, si sta compiendo. Ultima ruota del carro quei mentecatti “di sinistra” di LeU che accettano di tutto, tanto nel culo ce lo prendiamo noi precari, salariati sempre meno garantiti, e la massa di disoccupati che sta crescendo a dsmisura nel paese. Ma dovremmo dire disoccupate, visto che anche per l’ISTAT la percentuale “bulgara” di licenziate donne è altissima.
Quest è ciò che scrivevo ieri sulla mia bacheca fb:
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BASTA UN POCO DI ZUCCHERO E LA PILLOLA VA GIU’…
Diciamolo pure: abbiamo assistito alla formazione di governi che non avevano nulla a che fare con la volontà popolare espressa con il voto alle ultime elezioni politiche. Governi che oltretutto portavano avanti sempre la stessa manfrina: le misure draconiane del neolibrismo austeritario. Che addirittura hanno stravolto il meccanismo elettorale con l’ultimo “capolavoro” dei fascio-pentastellati: la legge truffa. Con adesso dopo adesso dopo… integriamo e poi nada que nada.
E ora Renzi, mandato avanti dai poteri forti del grande capitale, che proprio quando guarda caso sale Biden alla Casa Bianca e cambia il vento tornando globalista, manda all’aria l’ammucchiata oscena del governo Conte: la ricreazione è finita, adesso si fa sul serio. Così arriva Draghi, già preannunciato da mesi in pompa magna.
A nessuno di questi mentecatti, politicanti delle varie consorterie, viene lontanamente in mente che anche basta, bisogna andare alle elezioni.
E non me me frega un cazzo se lo dice pure la Meloni. Ciò significa che persino una merda di fascista ha più senso della democrazia di questa manica di corrotti poltronari.
L’arrivo di Draghi, se troverà uno straccio di maggioranza (e c’è da scommetterci che la troverà: quando il padrone tira il guinzaglio…), segna il passaggio a un vero e proprio direttorio di “tecnici”, che tecnici non sono, ma agenti della borghesia imperialista per farci ingoiare di tutto: dal MES con grande debitone finale agli ulteriori tagli alla spesa, alle pensioni, ai salari, e ancora privatizzazioni e svendita del paese.
I ceti medi con la pandemia sono già stati messi in ginocchio e sono alla canna del gas con le piccole attività, i lavoratori salariati e tutto il ciarpame precario è già stato macellato con la complicità dei soliti CGIL-CISL-UIL, ora entra in scena il “salvatore”, che agiterà qualche drappo ristoratore ma in realtà con il compito di farci accettare quello che è già uno stato di fatto: il totalitarismo neoliberista basato sulla più mostruosa concentrazione di capitali e poteri, una sorta di socialismo alla rovescia: solo per ricchi, rentier, speculatori, fondi d’investimento, che in questa situazione hanno già iniziato a guadagnare parecchio, per esempio, ogni volta che fai un click ordinando su Amazon.
Fatto il casino e sconvolta la vita di tanti onesti o meno onesti cittadini con le loro piccole attività e miseri salari andati in culo, ora ci vuole la Mary Poppins del capitale che mette a posto tutto. Altro che Conte!
Per questo mi auguro che una buona volta il popolo italiano la smetta di chinare il capo e tirare comunque a campà, e si ribelli, ma in modo forte e duraturo. A questo punto poco importa da che parte inizi la rivolta se a Reggio Emilia o a Reggio Calabria, l’importante è che scoppi.
Perché come diceva il Grande Timoniere quando è grande il disordine sotto il cielo, la situazione è eccellente.
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Potrebbe esplodere da un momento all’altro questa rivolta, dopo decenni di ignavia popolana. E la parte più reazionaria della società sono proprio i bellaciao sardineschi, che accettano nel nome di Mattarella, uno dei peggiori presidenti picconatori che abbiamo avuto, qualsiasi porcata: insieme a Salvini definiscono Draghi il Ronaldo della situazione! Altro che difessa degli interessi popolari e di classe. Gli interessi generali di cui ciarlano sono quelli della peggiore borghesia finanziaria e del capitale multinazionale. Ma un’analisi di classe non alberga più da secoli in queste teste di alluvionati mentali. E per fortuna che si rifanno all’antifascismo! Sartori e soci sarebbero presi a calci in culo non solo dai Dante Di Nanni,, dai partigiani della Stella Rossa o da quelli della Garemi in Piemonte. Persini Togliatti farebbe loro il culo rosso: l’una ca cosa che ormai avrebbero di questo colore.

E poi Salvini. Quei grandi sovranisti del pardipalle sono pronti a calare le braghe, basta che non si parli di patrimoniale. Bagnai lo ha già detto: Draghi tutto sommato è un pragmatico come noi. Ve lo ricordate Bagnai che si diceva di sinistra ma criticava la politica europeista del centroSX e le misure ecnimiche UE? Ecco quello lì: rinnegato per aver scelto la Lega di Salvini e rinnegato due volte per aver rinnegato l’antieuropeismo a favore del peggior personaggio europeista: quello che ha diretto la BCE negli anni più cupi, quelli del massacro greco.
Ma questa rivolta non esploderà e il grande inciucio potrà a buon diritto autoproclamarsi come governo di tutti gli italiani, che si sono visti delle coalizioni governative Frankestein succedersi diversamente da come avevano votato, cambi di casacche inclusi. Questa partita la sta vincendo il grande capitale, che potrà mettere mano sul piccolo risparmio degli italiani, schiavizzare ancora di più la forza-lavoro, cambiare l’intera divisione sociale del lavoro a partire dalle piccole e medie imprese attaccate scientemente con i decreti anti-covid, verso la amazonizzazione del sistema produttivo e di circolazione del capitale e delle merci, un mega franchising giuridico o di fatto, dove chi soppravviverà a questa ecatombe dovrà sottostare ai costi e agli standard produttivi e distributivi di un pugno di oligarchi della fnanza e delle multinazionali. La più mostruosa concentrazione di capitale mai vista, che con Draghi e la marmaglia di destra e di “sinistra” che lo appoggerà (e che non capisce un cazzo), favorirà ancora di più.
Certo Marta, hai ragione, il giochino è: diamo al popolino qualche “ristoro”, prolunghiamo di qualche mese il blocco ridicolo dei licenziamenti (io sono a casa da novenmbre per contratto scaduto…). Intanto il grande pesce padulo attaccherà quel che resta dei diritti sociali e sul lavoro già massacrati dai governi precedenti.